Il segretario regionale del sindacato di polizia, Eugenio Bravo, parla di “guerriglia contro le forze dell’ordine” e dice: «Siamo costretti a effettuare i servizi di ordine pubblico in prossimità del cantiere di Chiomonte ancora con le divise estive perché non ci sono i soldi per quelle invernali, ma al di là di questo aspetto, non si possono costruire servizi del genere quando c’é una guerriglia contro le forze dell’ordine, messa in atto da professionisti della violenza. Le autorità preposte dovrebbero vietare qualsiasi manifestazione sul territorio della Valle di Susa».
Anche il Partito Democratico, con il segretario torinese, Paola Bragantini, condivide la posizione del Siulp e fa appello al Comitato provinciale per la Sicurezza e l’Ordine Pubblico, riunitosi questa mattina nella prefettura del capoluogo piemontese: «Va impedito – ha dichiarato la Bragantini – l’assalto al cantiere annunciato dai Comitati No Tav, che hanno parlato di taglio delle reti e non di pacifica manifestazione. È opportuno scongiurare il rischio che possano verificarsi ulteriori episodi di guerriglia e violenza nei pressi del sito di Chiomonte – poi si è rivolta al senso di responsabilità comune, affinché – Vengano adottate tutte le misure necessarie a stemperare la tensione in Val di Susa e creare le condizioni per il proseguimento dei lavori per il tunnel geognostico».
Sulla vicenda è intervenuto il Presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota che ha invitato i valsusini a “Prendere subito le distanze, senza se e senza ma, dai violenti”. E rincara la dose affermando la presenza di una strategia da parte dei manifestanti, di ripetere la violenza a cui abbiamo assistito sabato scorso a Roma.
Diversa la posizione dei consiglieri comunali di Condove, Alberto Beggio, Marinella Cuatto e Valerio Bertolo, del gruppo consiliare “Buongiorno Condove”, che domenica prossima prenderanno parte alla manifestazione. «Siamo costretti a farlo – spiegano – anche perché le istituzioni non ci hanno mai degnati di una chiara risposta. Dobbiamo ricorrere a forme di intervento più determinate. E, nonostante si tenti di asserire il contrario, azioni come il taglio delle reti rientrano pienamente nel filone della lotta pacifica e nonviolenta, ancora di più se si considera che si eserciterà su un qualcosa di assolutamente illegale, come ampiamente dimostrato dallo specifico esposto inoltrato alla magistratura e come si desume dalle affermazioni del sindaco di Chiomonte».