Stefano Domenicali ha dichiarato che la presenza di due campioni del mondo in squadra nella prossima stagione non modificherà in alcun modo la gestione della squadra.
Montezemolo a più riprese negli anni scorsi e anche recentemente aveva dichiarato che la Ferrari non avrà mai due galli nello stesso pollaio, ma la scelta di ingaggiare Kimi Raikkonen va decisamente controcorrente al credo del presidente.
“Quando si cambia lo si fa sempre per cercare di migliorarsi ed è questo l’obiettivo che vogliamo raggiungere riportando a Maranello un pilota di grande esperienza, talento e determinazione come Kimi” ha spiegato Domenicali.
Sulla scelta di avere due campioni in squadra, Domenicali ha le idee chiare.
“Non cambia assolutamente nulla nella gestione della squadra. Da che mondo è mondo i nostri piloti partono alla pari: è sempre stato così e sempre lo sarà”.
“Poi, se durante la stagione si creano le condizioni perché un pilota aiuti l’altro in base alla classifica, è logico e giusto che ciò accada. E’ stato così in passato e lo sarà anche in futuro, come hanno dimostrato tutti i piloti che hanno guidato una Rossa”.
“Lo era ai tempi di Fangio e Collins ed è stato così in tempi più recenti, come ad esempio fra Salo e Irvine, col finlandese che rinunciò all’unica possibile vittoria della sua carriera per aiutare il compagno di squadra, con lo stesso Raikkonen che fu aiutato da Felipe e poi ricambiò la cortesia, e proprio con Felipe e lo stesso Fernando”.
“Quanto al Dream Team, non sono abituato a sognare ad occhi aperti, non fa parte del mio carattere. Dico soltanto che Fernando e Kimi insieme rappresentano il meglio che si possa avere oggi in Formula 1, in termini di talento, esperienza, competitività e capacità di indirizzare lo sviluppo della vettura. Quanto alla domanda avicola mi fa venire in mente quei tifosi di calcio che hanno paura della squadra avversaria perché ha tanti attaccanti forti e allora sperano che si litighino il pallone…. Si metta il cuore in pace chi spera in queste cose e chi crede che la scelta di Kimi sia stata fatta in funzione anti Alonso: alla Ferrari sanno tutti che viene sempre prima l’interesse della squadra e poi quello dei singoli”.
“Fernando è un patrimonio fondamentale di questa squadra e lo sarà ancora a lungo: sono sicuro che lui è il primo ad essere felice di una scelta fatta nell’ottica di rafforzare il gruppo perché è talmente intelligente per non sapere che una squadra più forte può essere soltanto un vantaggio”.
Il carattere schivo del finlandese è un argomento molto discusso in F1 e sicuramente opposto a quello di Alonso che è un latino.
“Ci sono dei cliché duri a morire! Abbiamo lavorato tre anni insieme a Kimi fra il 2007 e il 2009 e non abbiamo mai avuto un problema: certo, ognuno ha il suo modo di essere e non si può pretendere che un finlandese si metta a raccontare barzellette in italiano o faccia il saltimbanco! Onestamente penso che la combinazione fra una capacità espressiva latina e passionale come quella di Fernando e uno stile cool, come va di moda dire, che tanto sembra piacere anche ai più giovani come quello di Kimi sia molto forte e su questo sono d’accordo anche i nostri partner”.
“Quanto al discorso più tecnico, non soltanto sappiamo bene il valore del contributo che ci può dare Kimi in un momento così importante come questo, con un quadro tecnico che cambia in maniera così rilevante, ma abbiamo anche avuto informazioni di prima mano da James Allison su quanto sia cresciuto anche su questo fronte il pilota finlandese negli ultimi due anni”.