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Domenicali: Sappiamo dove dobbiamo migliorare

Da F1news @F1Newsinfo

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L’inizio di stagione della Ferrari non è stato dei migliori, tutti i buoni propositi per questa nuova stagione non si sono realizzati. I nuovi regolamenti erano l’occasione per rimescolare le gerarchie in Formula 1 ma a Maranello si sono commessi degli errori da tutte le parti, sia sulla vettura che sulla power unit che nelle prime gare non è apparsa al top.

Stefano Domenicali ha evitato di parlare alla stampa italiana sulla situazione attuale, ha preferito farlo al sito ufficiale della Formula 1 in una lunga intervista che vi riportiamo integralmente.

Stefano, hai detto di non voler giocare al gioco delle colpe, ma di qualcuno sarà anche la responsabilità di questa falsa partenza. Il 2014 sarà un’altra stagione difficile?

S.D.  Sapevamo sin dall’inizio che la sfida con queste nuove regole sarebbe stata enorme. Quando abbiamo iniziato a progettare la vettura 2014 sapevamo che non sarebbe stata soltanto una questione di motore – in cui crediamo di essere abbastanza forti – ma anche una questione dell’intera unità di potenza. Noi sappiamo che gli altri costruttori di motori hanno una avanzata conoscenza in questo settore perché lo utilizzano nelle loro vetture stradali, quindi sapevamo che non sarebbe stato facile. Ma sappiamo quali sono le aree in cui dobbiamo migliorare e lasciarsi prendere dallo sconforto non aiuta. So che abbiamo migliorato la nostra organizzazione in alcune aree dove eravamo deboli.

Ad esempio?

S.D. Nell’aerodinamica soprattutto. Abbiamo visto chiaramente in passato con gli scarichi soffiati che non riuscivamo a trarre il massimo da essa, quindi sono fiducioso che abbiamo preso la strada giusta. È una questione di tempo ma dobbiamo stare attenti a non trarre conclusioni ora. Di sicuro Mercedes è attualmente il migliore in termini di performance, e questo è il nostro obiettivo. Non dimentichiamo che siamo solamente alle seconda gara della stagione, perciò i giudizi vanno fatti con estrema cautela. Basti pensare a come si pensava che la Red Bull fosse spacciata solo alcune settimane fa.

Lei ha detto che avete individuato le aree deboli sulla vettura di quest’anno, potreste farne un elenco?

S.D.  Fondamentalmente ovunque, non credo che fissando un solo problema si centri l’intero problema, perciò abbiamo bisogno di lavorare per avere una macchina più efficiente, abbiamo bisogno di lavorare per avere un motore migliore, abbiamo bisogno di lavorare per sfruttare al meglio l’equilibrio tra potenza elettrica e potenza del motore tradizionale. Abbiamo bisogno di lavorare ovunque!

Quindi avete bisogno di una nuova auto?

S.D.  No, no, questo è un po’ estremo, non penso questo.

Si può stimare quanto sia costato alla Ferrari costruire questo nuovo propulsore?

S.D.  Un sacco di soldi. Abbiamo dovuto investire in nuove tecnologie che non conoscevamo affatto, perciò è stato un investimento incredibile. Sono più che confidente che torneranno utili in futuro anche per i nostri colleghi nel GT perché certe tecnologie fanno parte del mondo delle GT. Non so se per il nostro marchio, ma è una tecnologia avanzata come era in passato il controllo di trazione o il cambio automatico. Nessuno all’inizio pensava che sarebbe stato possibile trasferire questa tecnologia sulle stradali ma è successo.

Guardando agli altri due costruttori di motori, Mercedes e Renault, entrambi hanno dei colossi automobilistici alle spalle, rispetto a loro la Ferrari è una boutique. Questo non rende tutto più difficile per la Ferrari.

S.D.  Certo, per noi è più difficile e lo sapevamo. Ma questa è la bellezza della sfida, dobbiamo lottare in modo da poter essere all’altezza.

Che ne direste di una regola che dia alla Ferrari 10 metri di vantaggio in griglia a causa dello svantaggio nella facilità dello sviluppo?

S.D.  Ah, è un’idea divertente, ma noi amiamo la sfida. È parte della natura e del patrimonio della Ferrari.

Molti hanno criticato il nuovo sound di questi motori turbo e il cambiamento di quel suono inconfondibile che aveva una Formula 1. Le Ferrari hanno un proprio suono che è possibile distinguere da tutte le altre vetture anche solo ascoltandolo, non essendoci più questo si può dire che una parte del DNA Ferrari sia perso per sempre? Come ti lascia questo fatto?

S.D.  Sicuramente quest’anno è diverso, non c’è dubbio ma dobbiamo stare attenti a giudicare. Il mondo sta cambiando così rapidamente e così l’attenzione nei confronti del valore del suono. Noi stessi probabilmente ancora crediamo che le vibrazioni che ti dà un bel suono siano importanti, magari la prossima generazione la penserà in maniera opposta, dobbiamo essere prudenti. Per coloro che ricordano, i tempi passati del turbo senza limiti di flusso di carburante erano ancora più silenziosi, ma allora i V12 gareggiavano insieme ai turbo perciò si aveva un misto di suoni.

Quanto conta lo sviluppo del nuovo motore da Formula 1 per le stradali Ferrari? Se non c’è più il rombo perché mai dovremmo acquistare una Ferrari stradale?

S.D.  Di sicuro il rumore del motore, anzi la chiamerei, la musica del motore , è parte dell’adrenalina che si ha quando si compra una macchina del genere. Ma occorre anche guardare al passato: qualche anno fa non si sarebbe potuto immaginare di avere il KERS su una Ferrari e ora le Ferrari hanno il KERS sviluppato dalla divisione Formula 1. Questa è la natura del cambiamento e dello sviluppo.

Sicuramente lo sviluppo in nessuno sport ha una vera rilevanza se non per intrattenere le masse. Perché nel motorsport dovrebbe avere questa rilevanza?

S.D.  Per noi è rilevante perché siamo un costruttore, per altre squadre che non sono costruttori questo sviluppo non ha alcuna rilevanza.

La sua è l’unica squadra con due campioni del mondo al volante, come vede le prestazioni delle sue due stelle?

S.D.  La mia unica preoccupazione, o meglio, il mio unico focus, è quello di assicurarsi di dare loro la migliore vettura possibile. Questa è l’unica urgente necessità, e deve accadere presto. Finora Fernando ha dimostrato di saper essere veloce immediatamente, Kimi ha bisogno di un po’ più di tempo per capire la macchina, ma si può vedere che è sempre stato lì. Sono sicuro che sul fronte dei piloti non avremo alcun problema.

Le performance a Melbourne e Kuala Lumpur sono quelle che vi sareste aspettate dopo i test?

S.D. Dopo le prove era chiaro che la Mercedes fosse in vantaggio. Molti altri sembravano essere abbastanza vicini, perciò non è stata una sorpresa vedere i risultati che abbiamo visto in Australia e in Malesia. Se la Mercedes mantiene questo ritmo sarà veramente difficile batterli.

Avete apportato delle modifiche dall’Australia alla Malesia?

S.D.  Solo piccole modifiche, nulla di troppo rilevante. Fondamentalmente abbiamo lavorato sulla messa a punto cercare di capire le logiche della nuova vettura, perché c’è ancora tanta strada da fare per migliorare.

La riscossa arriverà a Barcellona?

S.D.  No, non è una questione di riscossa o meno. Dobbiamo fare in modo di sviluppare ulteriormente la vettura perché se ora dico che le cose cambieranno radicalmente a Barcellona e questo non avvenisse tutti torneranno da me a chiedermi conto. Servono fatti, non parole.

La tua sostituzione nel ruolo di team principal è stata predetta molte volte, a quante stagioni difficili si può sopravvivere?

S.D.  Non mi interessa quello che si dice, perché ci sono tantissime persone che vorrebbero il mio posto. È un privilegio essere in questa posizione ma una volta che sarà finita, non mi preoccuperò, resterò nel team, non in questa posizione ma in un’altro ruolo. Non è un problema personale. Dite a tutte quelle persone gelose che vorrebbero il mio lavoro che dovranno lottare per averlo.

Non è passata inosservata una lunga conversazione che ha avuto in Malesia con Sebastian Vettel, è nel vostro Radar?

S.D. Sebastian è un pilota fantastico, un quattro volte campione del mondo, questo è un dato di fatto. Noi come Ferrari siamo soddisfatti dei nostri piloti e sono sicuro che Sebastian è altrettanto soddisfatto del suo team, anche perché ora sembra possa combattere di nuovo per la vittoria.

 


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