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«E’ la prosecuzione de “L’Impero del Male”, dove raccontavo della mia esperienza di sequestrato. Del Califfato ho sentito parlare la prima volta quando ero prigioniero. È il racconto di un viaggio nei Paesi in cui in realtà il Califfato c’è già». Al ritorno dalla Siria, Quirico aveva lanciato l’allarme sulla deriva islamista a cui l’Occidente stava andando incontro. Un grido d’allarme rimasto inascoltato sino a ieri: «L’islamismo radicale è una realtà presente da tempo nei nostri Paesi. Probabilmente dopo i fatti dell’11 settembre si riteneva che fosse stato contenuto e limitato. Invece la minaccia era di tipo diverso. È nato uno stato islamico nel cuore del vicino Medio Oriente e controlla ormai vasti territori, dalla Nigeria al Sinai. In principal modo sono stati sottovaluti i numeri dell’adesione europea all’Isis».
Dopo Charlie
Gli atti terroristici a Parigi, con il massacro nella redazione di Charlie Hebdo, hanno scosso l’opinione pubblica ma non hanno sorpreso Quirico per anni corrispondente dalla capitale francese: «La riflessione per simili gesti che bisognerebbe fare è all’interno della stessa Francia. I terroristi non fanno parte di cellule provenienti dal deserto o dall’Afghanistan ma sono francesi a tutti gli effetti, che avrebbero dovuto assimilare e condividere la realtà in cui sono cresciuti. Mi sembra ci sia un po’ di ipocrisia quando sento parlare di attacco esterno e mi domando quanto si sia fatto davvero a livello d’integrazione».
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da: La Stampa – Quirico e il nuovo capitolo del suo viaggio nell’Islam.
libro del 2015 da associare all’anticipatoria analisi di Giovanni Sartori (del 2000):