Nella Torino dell'Ottocento c'erano quattro carceri minorili. Don Giuseppe Cafasso, il sacerdote che poi diventerà il santo dei condannati a morte perché portava l'ultimo conforto ai ragazzi destinati alla forca, aveva chiesto a un giovane don Bosco di accompagnarlo a far visita a quei ragazzi di sedici-diciassette anni che stavano sprecando la loro vita ristretti in un carcere. Anche da quella visione, da quei ragazzi emarginati, abbandonati perché considerati difficili, messi all'angolo da una società poco incline al recupero e dimenticati, nasce la grande avventura di don Bosco e dei salesiani. Una avventura molto attuale ancora oggi, epoca in cui l'emarginazione e la solitudine dei giovani è diventata più subdola, solo perché spesso si camuffa dietro lo schermo di un telefonino o di un ipad.
L'imprinting di don Bosco
Forse è per questo che l'imprinting dell' educazione salesiana, caratterizzata anche dalla bella abitudine, introdotta dallo stesso don Bosco, di chiedere ai ragazzi più grandi di seguire la crescita dei più piccoli, è qualcosa che rimane per tutta la vita. Se sabato scorso hanno fatto festa i giovani alunni degli istituti salesiani cagliaritani e i loro docenti, domenica - giornata della solennità del santo, morto all'alba del 31 gennaio 1888 - è stata la giornata dei cooperatori e soprattutto degli ex-allievi salesiani che, in tanti, sono tornati nell'istituto di viale fra Ignazio, punto di riferimento sin dagli anni Cinquanta dei ragazzi cagliaritani che la domenica frequentavano l'oratorio.In occasione della festa è stata allestita una piccola mostra con i lavori eseguiti dagli studenti dell'istituto sotto la guida dei docenti della scuola d'Arte Artemisia. I festeggiamenti si sono poi conclusi domenica pomeriggio con il raduno dei ragazzi di tutti gli oratori cittadini alla parrocchia di San Paolo.
Alessandro Zorco è nato a Cagliari nel 1966. E' sposato e ha un figlio. Laureato in Giurisprudenza è giornalista professionista dal 2006. Ha lavorato con L'Unione Sarda e con Il Sardegna (Epolis) occupandosi prevalentemente di politica ed economia. E' stato responsabile dell'ufficio stampa dell'Italia dei Valori Sardegna e attualmente è addetto stampa regionale della Confederazione Nazionale dell'Artigianato e della Piccola e Media Impresa. Dall'aprile 2013 è vicepresidente regionale dell'Unione Cattolica Stampa Italiana e dal 2014 è nel direttivo del GUS Sardegna.