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C’ho messo secoli per finire questa parte di lettura, ormai il GDL è finito e io sono ancora qui all’inizio del secondo libro! Purtroppo, oltre a tutti i vari contrattempi che mi hanno fatto rallentare in generale con la lettura, non posso negare che sta diventando veramente noioso Don Chisciotte. La parte più interessante di questi capitoli è quando si parla proprio del libro su Don Chisciotte, che nella finzione è stato scritto da un autore arabo, e viene messo in evidenza un errore che in effetti avevo notato anch’io, e cioè che ad un certo punto a Sancio viene rubato l’asino, ma qualche pagina dopo lo ritroviamo in groppa alla sua fidata cavalcatura. Credevo di ricordare male io, invece pare che l’errore ci fosse davvero!
Per il resto, come ho detto, capitoli abbastanza noiosi. Ecco che però verso la fine ci siamo alfine mossi, e la meta è il Toboso: chissà, forse vedremo finalmente Dulcinea!
Se poi il signor Don Chisciotte, grato dei miei molti e buoni servigi, vorrà darmi qualche isola delle tante che egli dice che s’ha da trovare giù di qui, gliene arò molto riconoscente; se poi non me la darà, uomo son nato, e l’uomo non deve vivere sulla fiducia dell’altro uomo, ma su quella di Dio. Tanto più che ci sa che non sia più saporito il pane scarico che con la carica di governatore.
Sancio
La miglior salsa è la fame, e siccome questa ai poveri non gli manca mai, mangian sempre di gusto.
Teresa Panza, la moglie di Sancio
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