Nel libricino Un'etica del lettore (edito da Il Mulino), l'autore Ezio Raimondi si pone queste domande: "Dove siamo quando leggiamo? In quale tempo e in quale spazio ha propriamente luogo il singolare, fragile evento della lettura? Qual è lo statuto della nostra soggettività mentre sul libro, di frase in frase, si mobilitano insieme l'orecchio e lo sguardo, l'immaginazione e la voce?" Per iniziare a dare una risposta, Raimondi spiega: "Una volta un grande scrittore del Novecento, Thomas Mann, ha raccontato la sua esperienza di lettura intrecciandola a un'esperienza di viaggio. Una traversata con Don Chisciotte, il "feuilleton" scritto da Mann nel 1934 dopo aver lasciato la Germania nazista, era appunto il diario della sua prima navigazione verso gli Stati Uniti".
Fischer, l'editore di Thomas Mann, ebbe modo di esprimere il proprio apprezzamento per questo scritto che Mann definì semplicemente una "divertente cosuccia": " Solo questa settimana ho letto la traversata in America con il Don Chisciotte, che trovo assolutamente incantevole. È un'idea di grandissimo fascino accostare quel venerabile romanzo alle considerazioni che a un uomo tanto intelligente e sensibile suggerisce il suo primo moderno viaggio per mare. E poi vi è tanta saggezza di vita, tante considerazioni sulla situazione attuale; sono felicissimo di pubblicare il libro".
Ma come nasce questo saggio concepito come un fittizio resoconto della traversata? Nel maggio del 1934, invitato dal suo editore di New York, Thomas Mann si recò per la prima volta negli Stati Uniti. Il diario redatto durante il viaggio venne in buona parte utilizzato per comporre, qualche mese dopo, fra agosto e ottobre, quello che Mann definì un "facile lavoro intermedio" prima di dedicarsi definitivamente alla stesura del romanzo Giuseppe in Egitto.
Per Thomas Mann dunque solo un lavoro facile e divertente in cui scrive: "Ho tratto dalla cartella questo quaderno e uno dei quattro volumetti legati in tela arancione del Don Chisciotte che ho portato con me:[...] È strano, ma io non ne ho mai portato a termine la lettura in modo sistematico. Voglio farlo qui a bordo, e superare questo oceano narrativo così come, entro dieci giorni, avremo superato l'Atlantico". Lo scrittore decide che ad "un viaggio mondiale" si conviene "un libro mondiale" come il Don Chisciotte e riguardo ai libri di portare in viaggio scrive: "Lettura da viaggio: un concetto che implica subito una svalutazione. È infatti diffusa


Al termine del viaggio Thomas Mann annota: "questa notte, nel silenzio ormai inconsueto dei motori spenti, ho fatto un sogno, e ora inseguo quelle immagini sorte dalla mia lettura di viaggio. Ho sognato Don Chisciotte: era lui in persona e io parlavo con lui [...] Dolore, amore, compassione e sconfinata venerazione mi colmarono il cuore mentre quella immagine si concretava nel sogno, e vibrano ancora vagamente in me nell'ora dell'approdo. Pensieri e sentimenti troppo europei e retrospettivi! Di fronte a noi lentamente si sciolgono dalla nebbia mattutina i grattacieli di Manhattan, favoloso paesaggio coloniale, metropoli eretta da giganti".
Le citazioni di Ezio Raimondi sono tratte da Un'etica del lettore, Il Mulino.
Le parole di Thomas Mann e dell'editore Fischer sono tratte da Thomas Mann, Nobiltà dello Spirito e altri Saggi, a cura di Andrea Landolfi con un saggio di Claudio Magris, Mondadori.



