Magazine Cultura

Don’t teach me a lesson (‘cos I’ve already learned)

Creato il 11 febbraio 2012 da Rory

Don’t teach me a lesson (‘cos I’ve already learned)

Foto artistiche di letti Ikea

Cari rocchettari,

avevo già parlato ieri dell’argomento sul blog che ho su YOUng ma ve lo ripropongo perché mi ha fatto davvero girare le scatole e anche perché c’è stato un prosieguo sulla faccenda.

Preambolo: un conoscente mi mostra un video servizio giornalistico realizzato da un suo collaboratore, domandandomi che cosa ne penso. Il tal servizio, che è meglio per voi ch’io non vi linki, era molto povero di contenuti, inoltre la persona che l’ha realizzato non parlava nemmeno in italiano corretto. Naturalmente esprimo la mia perplessità, dicendo che non mi sembrava comunicativamente efficace, soprattutto per questo leggero problema di lingua. Il mio conoscente inizia quindi a prenderla sul personale e giustamente decide di offendermi.

Come sapete, non ho alcuna pretesa al livello professionale, faccio quello che mi piace e spero che piaccia anche agli altri, non mi metto in cattedra e mai lo farò, anche perché non ne ho alcun diritto. Ma quando la gente che NON CONOSCE LA MIA VITA PROFESSIONALE inizia a sparare a zero, allora reagisco.

Di seguito le carinerie che costui mi ha detto:

- Non hai esperienza giornalistica. Quando avrai anche tu sei anni di esperienza in un quotidiano locale potrai parlare.

Certo. Non ho esperienza, vero. Peccato che ho iniziato a collaborare con un quotidiano locale (!) a quindici anni, dunque dieci anni fa. In più, la persona che ha realizzato quel servizio ha 30 anni; se collabora con questo fantomatico quotidiano da 6 anni, ha iniziato a 24, epoca in cui io già ero giornalista praticante. Mi sa che lo batto di qualche lunghezza.

- Ma avere esperienza vuol dire andare dal lunedì al venerdì a lavorare in un posto.

E sabato e domenica no? In effetti sì, io ho un lavoro molto particolare. Tutt’ora mi mantengo trovando i soldi nelle buste di patatine fritte. Però non si può dire che alzarsi, cantare brani di Gigione, vagare per negozi di dischi e poi andare al Perditempo non sia un’occupazione! (in tutto questo vi ricordo che questo conoscente non aveva assolutamente idea della mia vita professionale e neanche aveva capito quanti anni avessi. Un genio. Il bello è che vorrebbe che io collaborassi con lui!)

- Il fatto che non parli bene italiano è bello, piace a tutti. E comunque c’è tanta gente che parla male anche di te.

E’ garantito. Tutto si può dire, tranne che io non parli italiano. In più parlare dialetto può essere simpatico ma è ghettizzante e se uno vuole fare informazione e rivolgersi a un pubblico ampio, ciò diventa una contraddizione in termini.

- Sei un po’ sbrindellata.

Sì, sbrindellato fa riot grrrl e mi piace.

Dopo avergli spiegato rapidamente che ho iniziato a scrivere quand’ero molto giovane e ho sempre fatto diversi lavoretti, questo conoscente piccato mi risponde:

- Ma nessuno è perfetto, siamo umani!

Figliolo, non ti ho detto d’essermi laureata a 12 anni e d’aver vinto il Nobel per la Fisica a 16. Ho studiato e lavorato… COME TUTTI.

Alla luce di questo, credo che queste non lo so…cattiverie (?) offese (?) mi siano state rifilate perché ho osato rispondere ad una domanda che mi era stata posta. Siccome questa persona non sapeva argomentare e controbattere, ha iniziato ad offendermi. La prossima volta, consiglierei, di non chiedere proprio opinioni se poi non le si accettano. Meglio questo, va.

Vi prego, criticate anche voi questa cosa! Vi voglio bene!


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :