Le leucemie sono malattie del sangue che spesso necessitano, come unica cura possibile, un trapianto di midollo osseo. Basta ricevere un campione di midollo da un donatore compatibile per vedere salire le probabilità di guarigione.
Donare il midollo osseo può salvare bambini dalle leucemie, ecco tutto quello che c’è da sapere se vuoi diventare donatore.
L’ADMO è la principale associazione italiana che si occupa di offrire informazioni sulla donazione di midollo e sui donatori.
A cosa serve il midollo osseo?
Il midollo produce tutte le nuove cellule del sangue – globuli rossi, bianchi e piastrine – quando quelle già in circolo muoiono. Quando ci si ammala di leucemia il midollo non riesce più a svolgere questa importante funzione e c’è bisogno di un trapianto con il midollo proveniente da un donatore compatibile.
In molti casi ricevere un trapianto di midollo può fare la differenza tra vivere o morire.
Come si diventa donatori di midollo osseo?
Innanzitutto bisogna presentarsi presso uno dei centri aderenti per fare un prelievo di sangue e firmare l’adesione al Registro Italiano Donatori Midollo Osseo.
A questo link è possibile trovare il centro più vicino a casa.
A questo punto i risultati delle proprie analisi verranno inseriti nel database nazionale e in caso di compatibilità con un paziente si verrà contattati per sottoporsi ad ulteriori esami.
E’ bene sapere che l’iscrizione al registro dei donatori non comporta un obbligo a donare, tuttavia è bene compiere questo passo solo se si è convinti perchè quando si è in cerca di un donatore il tempo è prezioso.
Chi può diventare donatore?
Chiunque abbia un’età compresa tra i 18 anni e preferibilmente i 35 anni, che abbia un peso corporeo superiore ai 50 kg. Non deve avere malattie del sangue, malattie infettive come epatiti o HIV e malattie croniche gravi.
La disponibilità a donare resta valida fino ai 55 anni di età.
Come avviene il trapianto di midollo?
Generalmente si procede con un prelievo di midollo osseo in anestesia generale o epidurale con un intervento che dura circa 45 minuti. Dopo il prelievo il donatore viene tenuto sotto controllo per 48 ore e poi può tornare a casa dove è previsto un periodo di risposo di circa 4 giorni (il midollo comincerà a ricostituirsi dopo circa 7 giorni).
Le procedure più innovative, attuate dal 2005 in poi, prevedono invece un prelievo da sangue periferico dopo stimolazione con fattori di crescita ematopoietici. Consiste nella somministrazione di un farmaco pochi giorni prima del prelievo. Il sangue viene poi prelevato da un braccio e passa in una centrifuga all’interno della quale vengono isolate e raccolte le cellule staminali, mentre il resto del sangue viene reinfuso nell’altro braccio.
Per approfondire: Associazione Donatori Midollo Osseo.