Un comportamento altruistico , ma anche un atto d'amore per se stessi e per i propri figli. Il messaggio viene rilanciato in occasione della Giornata mondiale del donatore di sangue. Le donne in gravidanze e quelle che hanno partorito da meno di un anno non possono donare, ma possono farlo prima e dopo.
" Si tratta di un dovere civico e morale. Significa preservare la propria salute per garantirla a chi non ce l'ha, sottolinea Rina Latu, vicepresidente vicario di Avis, L'associazione che riunisce oltre un milione e duecentomila volontari di tutta Italia e che da sola copre l'80% del fabbisogno di sangue nazionale.
- Chi può donare?
- Essere di esempio ai propri figli.
Si e costantemente monitorati e qualsiasi problema può essere riscontrato per tempo e curato. Se tutto ci'o e importantissimo per chiunque, lo e ancora di più per una mamma che ha il dovere di stare bene per poter seguire i suoi bambini. Inoltre, insegnerà con l'esempio quali sono gli stili di vita da adottare.
I genitori possono trasmettere un importante messaggio: “Nella maggioranza dei casi, i figli di donatori saranno donatori a loro volta. Ma accade anche il contrario: quando facciamo formazione nelle scuole – inclusi gli asili – sono i bambini che invitano i genitori a donare il sangue, se non l’hanno ancora fatto”. Latu conclude lanciando un appello: “La popolazione sta invecchiando e con essa molti dei nostri volontari. È importantissimo che ci sia un ricambio generazionale. Tutti coloro che possono farlo dovrebbero donare. Significa garantire un futuro a noi stessi, ma anche ai nostri figli”.