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“Dondolo. I Sogni Spezzati di Amrita”, racconto di Gigliola Izzo e Lilliana Comes sulla violenza contro le donne

Creato il 19 marzo 2015 da Alessiamocci

“Ho la sensazione di essere tornata bambina. Quando dondolavo sull’altalena nel giardino. Non riesco a vedere bene. Mi sembra di sentire il vento sulla faccia. Ha un odore strano. Un odore di sangue. Guardo meglio. E, improvvisamente metto a fuoco. Mi vedo lì. Appesa. I miei bei capelli neri, lisci, lucidi, sono induriti dal sangue raggrumato.”

Due giovani ragazze, Nalini e Amrita, percorrono quotidianamente la solita strada che le conduce a scuola ma un giorno incontrano dei ragazzi, già visti più volte in precedenza, i quali, spinti da chissà quale idea distorta, le aggrediscono.

Non c’è scampo per loro e non resta altro che rivivere quei terribili momenti tentando di trovare una spiegazione che in realtà non esiste.

Dondolo. I Sogni Spezzati di Amrita” (Cervino Edizioni, è una storia straziante, o meglio un di-segnato racconto, che attraverso le forti parole dell’autrice Gigliola Izzo e le toccanti illustrazioni, eseguiti con matita e grafite su carta, di Lilliana Comes, presentano un tema tra i più trattati oggi: la violenza sulle donne.

Siamo in particolare in India, a rievocare quei fatti balzati alle cronache di mezzo mondo che hanno visto protagoniste giovani ragazze vittime di violenze raccapriccianti e spesso non punite. Quell’India che solo nell’ultimo anno ha dato l’impressione di volersi finalmente liberare dalle ingiustizie perpetrate nei confronti di donne innocenti che rivendicano solamente i proprio diritti.

L’India che ha visto nascere gruppi di supporto alle donne, composti da donne, come le Red Brigades nate a Lucknow, nel nord dell’India, che si stanno diffondendo in diverse zone dell’Asia. Ma l’India è solamente uno dei tanti esempi delle violenze di genere che sappiamo avvenire anche in Italia.

Le autrici di questa piccola opera d’arte si sono cimentate già in passato in questioni riguardante le donne. La poetessa e scrittrice Gigliola Izzo esordisce nel 2007 con il romanzo “Torino – Napoli: solo andata” (Scrittura e Scritture); nel 2010 pubblica “Ho cosi poche parole” (Editrice Zona); nel 2014 un suo intervento è stato inserito nell’opera “Teresa e le altre – Storie di donne nella terra dei fuochi” (Jaca Book) di Marco Armiero.

Per quanto riguarda invece la pittrice ed illustratrice editoriale Lilliana Comes, le sue opere sono presenti in diversi musei e collezioni private. Collabora con autori e fotografi di fama internazionale e tra le varie iniziative alle quali ha preso parte vi sono la Biennale d’arte contemporanea e l’evento artistico “Women in Word, Beyond the Crisis”. Con i noti Nicolino Sapio e e Walter Scappini nel 2014 ha realizzato il progetto editoriale intitolato “A vent’anni dal genocidio ruandese” (Cronache Internazionali).

Ha poi collaborato con Barbara Fantoni e  Christian Marchese, curando l’immagine di copertina per la silloge “Vivo d’inverno la più bella primavera”. Tra gli ultimi lavori vi è anche un reportage, realizzato in veste di illustratrice, sulla migrazione minorile egiziana, pubblicato recentemente sulla rivista Panorama.

Gigliola Izzo e Lilliana Comes hanno individuato un modo forte e tenue al tempo stesso per denunciare tutto questo. Un linguaggio semplice, quasi poetico, accessibile a tutti, e disegni delicati, ma che bene illustrano i fatti, per narrare una vicenda dal finale triste e tinta di rosso all’interno della quale non vi è posto, a giusta ragione, per discorsi politici o falsi moralismi.

 

Written by Rebecca Mais

 

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