Una segnalazione di emergenza è sicuramente questa. E’ la pubblicità del sito Secondamano. Sullo sfondo un uomo, una donna, un cane.
Su ogni oggetto appaiono le scritte “venduto”. Ma la scritta appare anche sulla donna. “Tutto può essere venduto” come fossimo oggetti, come se valessimo quanto un soprammobile o un cane. Una donna venduta perfino in seconda mano alludendo alla sessualità femminile come merce di scambio da vendere al miglior offerente nella categoria dell’usato se non è più vergine.
Questa pubblicità mercifica in maniera violenta ed esplicita il corpo femminile giocando sul binomio donna-oggetto prostituta da vendere assieme all’arredo della casa di un uomo-padrone, incentivando lo sfruttamento della prostituzione.
Proprio prima ho saputo che per pagare la crisi alcuni mariti mandano le donne a prostituirsi e questo fenomeno in Italia (non nel terzo mondo) è in crescita.Questo è l’effetto di un Paese dove il corpo femminile è considerato un bene in vendita.
La donna di seconda mano è stata utilizzata anche per vendere dei prodotti automobilistici qualche mese fa.
Più vado avanti con i post più il sessismo diventa più becero. Questo è sotto gli occhi di tutti ma nessuno si accorge. Dallo svilimento mediatico dell’immagine femminile, dalla violenza sulle donne che cresce in maniera esponeziale, dalle sentenze che concedono ai mariti violenti di picchiare le “mogli disobbedienti” e ai giovani stupratori di violentare le donne che escono in minigonna o in jeans. Tutti preferiscono tapparsi gli occhi e continuare ad accusare immigrati e islamici.
Mentre tutto ‘sto schifo viene proprio dal nostro occidente.