Oggi vi racconto una storia.
Ieri sono andata al cinema con la mia migliore amica. Benvenuti al Nord, un film carino, senza troppe pretese.
Finito il film, verso mezzanotte, ci avviamo come al solito verso le rispettive case.
Facciamo un pezzo di strada insieme e, al solito, prima di salutarci ci fermiamo a parlare.
Una strada normalmente abbastanza trafficata, ma in quel momento non troppo, data l'ora.
Si ferma una piccola macchina nera in mezzo alla strada e un uomo ci chiama, o comunque dice qualcosa di indecifrato.
Dopo aver constatato che non era di nostra conoscenza, facciamo finta di niente, "il solito scemo" - pensiamo - "ora se ne andrà".
Lui invece accosta e rimane lì, non so cosa stesse dicendo. Noi allora giriamo e ritorniamo indietro, lui fa retromarcia e ci viene dietro per un po', noi ci rigiriamo, lui fa lo stesso.
Abbastanza agitate attraversiamo una strada pensando che, vista la manovra sconsiderata che si sarebbe trovato a fare per inseguirci ancora, ci avrebbe lasciate in pace.
Ci insulta, ci dice brutte parole con l'accento tipico di un paese vicino.
Fa la manovra sconsiderata e continua a seguirci. Non passava nemmeno un uomo, nemmeno uno. Mi sentivo abbastanza persa.
Vediamo un locale, senza pensarci entriamo dentro.
Dopo poco intravedo la macchina nera, parcheggiata davanti l'ingresso. Dopo ancora lui che esce ed apre la porta del locale.
"Ormai non potrà farci più niente"- penso- "sono al sicuro". Si avvicina al nostro tavolo e si rivolge a me. Non diceva frasi di senso compiuto, borbottava. Anche dalla distanza di un metro riuscivo a percepire perfettamente quella puzza di alcool invadente uscente da quella bocca. Il ribrezzo che mi causava è indescrivibile.
Cercavo di evitare il suo sguardo e di incontrare quello della cameriera, ero pietrificata, avevo paura che qualsiasi gesto potesse creare una strana reazione in quella mente insana. In ogni caso la cameriera ha capito tutto subito e ha fatto un cenno al padrone del locale.
Vista la situazione, la losca figura se n'è andata. Un altro ubriaco al volante. Chissà cosa lo ha indotto a ridursi così.
Strane emozioni quelle di ieri sera, strane quelle del durante, strane quelle del dopo.
Durante avevo paura. Avrei voluto tanto prenderlo a cattive parole, urlargli di lasciarmi in pace, ma, come detto, mi risultava impossibile non pensare alle conseguenze. La cosa migliore in quel momento mi sembrava evitarlo il più possibile. Forse è anche stata la cosa giusta.
Dopo solo rabbia. Personalmente ho un grande senso di orgoglio femminile, grande. Vedermi impotente è qualcosa che difficilmente riesco a concepire. E invece ero impotente, da sola sicuramente non ce l'avrei fatta. Sicuramente.
Ora mi sembra impossibile non farmi invadere dai "se", quello che più mi assilla è "E se fossi stata da sola?" .
Se fossi stata da sola sulla strada di casa, sempre vuota, non lo so cosa sarebbe successo. Non lo so.
Mi chiedo se mai potremo camminare tranquille per le strade. Mi chiedo se mai potremo camminare senza l'ansia di essere assalite da un momento all'altro.
Con tutte le cose che si sentono mi aumenta sempre più la paura di affrontare il mondo.
A me è andata bene stavolta, magari a qualche altra ragazza ieri è andata male.
Non è giusto, sono veramente incazzata.
Io non mi sento sicura.
Ferita nell'orgoglio, vi auguro una buona giornata.