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Donna Summer torna ad ossessionarmi con "To Paris, with love"

Creato il 16 agosto 2010 da Dejavu
Quando - ancora bambino - circolavo in auto con mia mamma, oltre ad apprendere un forbito frasario da traffico tra automobilisti e ad avere la sua mano che scendeva a mo' di sbarra da passaggio a livello davanti al mio petto per trattenermi dall'andare a finire sul cruscotto - l'airbag era una pura fantasia nella mente di qualche ingegnere che forse non era ancora nato - vedevo emergere di continuo tra i sedili la sagoma di Donna Summer che, con un bel boa di piume attorno al collo, mi cantava "I feel love" e tutto il suo repertorio.
La regina della discomusic si spostava in continuazione, finiva sul cambio, mi veniva in braccio, mi perseguitava dal finestrino, mi tergeva il parabrezza e ballava sul cofano. Finché mia mamma non faceva sputare all'autoradio una musicassetta colore verde menta che mi sembrava un ghiacciolo e la capovolgeva per continuare la scalata agli "ultimi successi" come diceva lei.
E' quindi normale che quando nel 1987 decise di tornare a cantare per "andare a cena con Gershwin" già quella volta mi sembrò che un cimelio prezioso venisse rispolverato con l'Argentil per scintillare di nuovo dopo tanti anni.

A 52 anni "suonati" - è il caso di dirlo visto che fa musica - Donna Summer riacciuffa il microfono e spedisce una splendida cartolina firmata "To Paris, with love" alla quale sono ormai addicted da giorni. E mia madre continua a mettere la mano davanti al petto di suo nipote nonostante siano stati inventati airbag e cinture ...

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