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Donne che (NON) Fanno Notizia

Creato il 16 settembre 2015 da Pedroelrey

Una donna ogni due uomini. È que­sto il rap­porto che emerge dai dati del moni­to­rag­gio che l’Osser­va­to­rio di Pavia ha fatto sui tg di cin­que paesi euro­pei (Fran­cia, Ger­ma­nia, Inghil­terra, Ita­lia e Spa­gna). I risul­tati della ricerca “Chi fa (la) noti­zia in Europa” si basano sul quarto anno di moni­to­rag­gio dell’OERG, l’Osservatorio Euro­peo sulle Rap­pre­sen­ta­zioni di Genere, avviato il 17 gen­naio 2011 dall’Osservatorio di Pavia, sul modello del Glo­bal Media Moni­to­ring Pro­ject, il più vasto stu­dio a livello inter­na­zio­nale sulla rap­pre­sen­ta­zione di genere nell’informazione di cui si aspet­tano i dati della quinta edizione.

La ricerca ha con­si­de­rato i dati rela­tivi ai TG tra­smessi in prima serata dalle due prin­ci­pali TV (la prima TV pub­blica e la prima TV pri­vata per rile­vanza nel sistema media di ogni paese e per ascolti) di Fran­cia, Ger­ma­nia, Inghil­terra, Ita­lia e Spa­gna: France 2 e TF 1, Ard e RTL, BBC 1 e ITV 1, Rai 1 e Canale 5, TVE e Tele­cinco. Per ogni testata gior­na­li­stica sono state ana­liz­zate 12 edi­zioni cam­pione, una al mese, ruo­tando di volta in volta il giorno della set­ti­mana.
La ricerca ha inda­gato: chi fa noti­zia nei TG (per­sone di cui si parla e/o inter­vi­state), chi dà e fa le noti­zie nei TG (con­dut­trici e con­dut­tori, gior­na­li­sti e gior­na­li­ste autrici di ser­vizi e/o cor­ri­spon­denti), come sono fatte le noti­zie dei TG, in una pro­spet­tiva di genere.

I tg euro­pei con­ti­nuano a rap­pre­sen­tare un mondo pre­va­len­te­mente maschile: su 4.930 per­sone oggetto di noti­zia e/o inter­vi­state le donne sono il 29%. Una per­cen­tuale che ci riporta a quelle del 2011 e 2012, dopo il 32% del 2013.

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«Rispetto allo scorso anno — com­menta Monia Azza­lini che ha curato la ricerca per l’Osservatorio di Pavia — la per­cen­tuale delle donne nelle noti­zie è dimi­nuita di 3 punti per­cen­tuali, tor­nando ai valori regi­strati nel 2011, il che indica sostan­zial­mente una situa­zione sta­gnante: con i TG spa­gnoli e fran­cesi che, non a caso, regi­strano per­cen­tuali sopra la media e l’Italia fana­lino di coda. Non a caso, dico, per­ché la Fran­cia, gra­zie al CSA (l’autorità per le comu­ni­ca­zioni) ha molto lavo­rato su que­sti temi, e in Spa­gna la TV pub­blica ha addi­rit­tura un uffi­cio spe­ci­fi­ca­mente dedi­cato alle pari oppor­tu­nità. Guar­dando, invece, ai dati ita­liani pos­siamo dire che le gior­na­li­ste ita­liane sono molto visi­bili, e anche nume­rose stando ai dati più recenti, ma non rie­scono a inci­dere sull’agenda media­tica che rimane ancora maschile».

A far noti­zia sono ancora le donne più gio­vani. Fra gli under 18 il 45%, nella fascia
fra i 19 e i 34 anni il 40%. Men­tre fra gli over 50 c’è solo una donna ogni quat­tro uomini.

Se guar­diamo ad alcuni set­tori, la pre­senza delle donne è molto bassa. Ad esem­pio, nelle noti­zia spor­tive le donne sono solo il 10% e nell’informazione poli­tica la per­cen­tuale si atte­sta al 22%.

Gli uomini con­ti­nuano ad essere inter­pel­lati come esperti e fonti auto­re­voli, men­tre le donne sono sol­tanto il 23%. Invece, sono il 49% fra le per­sone inter­vi­state come voce dell’opinione popo­lare, il 45% dei nar­ra­tori di espe­rienze per­so­nali e il 37% dei testi­moni di eventi.
Le donne, in pro­por­zione, fanno più noti­zia degli uomini in quanto vit­time: le donne che hanno fatto noti­zia come vit­time nei TG moni­to­rati nel 2014 sono 137, vale a dire il 9% del
cam­pione, esat­ta­mente come nel 2013, con­tro il 5% degli uomini.

Invece, sul fronte del chi fa o dà le noti­zie, le gior­na­li­ste cor­ri­spon­denti e/o autrici di ser­vizi sono nume­rose, con una media euro­pea del 46%, ma con note­voli dif­fe­renze fra paesi e, in taluni casi, fra emit­tenti pub­bli­che e pri­vate. Le noti­zie dei TG ita­liani sono a cura di gior­na­li­ste nel 55% dei casi, quelli spa­gnoli nel 51% dei casi, quelli fran­cesi nel 48% dei casi. Men­tre le noti­zie dei TG tede­schi sono coperti da donne solo nel 28% dei casi e quelli inglesi nel 23%. Inol­tre, per Ger­ma­nia e Inghil­terra si regi­strano signi­fi­ca­tive dif­fe­renze fra la TV pub­blica e quella pri­vata: solo il 23% sono le gior­na­li­ste di Ard, con­tro il 32% di RTL; solo il 19% le gior­na­li­ste di BBC1 vs il 26% delle col­le­ghe di ITV1.

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Sem­pre in tema di rap­pre­sen­ta­zione di genere e moni­to­raggi, lo scorso 13 set­tem­bre è stato pre­sen­tato al Festi­val della Let­te­ra­tura di Man­tova “Tutt’altro genere di infor­ma­zione” (qui il video, ma a breve il volume sarà dispo­ni­bile anche sul sito dell’Ordine dei gior­na­li­sti), uno stu­dio su 102 quo­ti­diani e 56 edi­zioni di tele­gior­nali svolto dalla com­mis­sione Pari Oppor­tu­nità del Con­si­glio nazio­nale dell’Ordine dei gior­na­li­sti con il con­tri­buto dell’Osservatorio di Pavia che ha ela­bo­rato i dati. Nelle prime pagine dei quo­ti­diani le firme di donne sono il 20%, nono­stante le col­le­ghe rap­pre­sen­tino il 40% della cate­go­ria. Il gior­nale più maschile è la Gaz­zetta dello Sport con il 96% di new­sma­ker maschi e il 95% di firme maschili. Quanto ai tg, quello de La7 diretto da Enrico Men­tana ha il dato più basso di pre­senza fem­mi­nile nelle noti­zie con il 6%.

C’è poi la que­stione lin­gui­stica che “Tutt’altro genere di infor­ma­zione” pone, ovvero descrivo una mini­stra — giu­sto per fare un esem­pio molto attuale — attra­verso un par­ti­co­lare che ricon­duce allo ste­reo­tipo ses­suale con­di­zio­nando così i let­tori nell’interpretazione del pezzo.

Più volte Data­me­dia­hub ha pro­po­sto rifles­sioni e appro­fon­di­menti sulla que­stione di genere nel gior­na­li­smo e le due inda­gini di cui abbiamo par­lato oggi arric­chi­scono le nostre ana­lisi. Lo abbiamo fatto e lo fac­ciamo, come sem­pre, dati alla mano, ma que­sto spa­zio può essere anche occa­sione per dare voce a que­stioni meno note della nostra pro­fes­sione, come quella che ha denun­ciato la col­lega Olga Ricci nel suo libro “Toglimi le mani di dosso”.

Olga Ricci è lo pseu­do­nimo di una free­lance per varie testate nazio­nali che ha rice­vuto avance e ricatti ses­suali per mesi, in attesa di un con­tratto sem­pre pro­messo, ed ha messo nero su bianco la sua vicenda. Certo le parole non pos­sono allie­vare il dolore, ma spe­riamo che par­lare della sua vicenda possa aiu­tare tante altre donne ad uscire allo scoperto.


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