Magazine Diario personale

Donne con le gonne - 2006 -

Da Astonvilla
DONNE CON LE GONNE - 2006 -
 Scrissi questo post mentre avevo una cubanita in casa a seguito di invito.
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Allora parto da situazioni che mi coinvolgono quotidianamente per allargare la discussione fino a portarla a carattere generale.
Siamo mondi diversi,noi e i cubani,e su questo siamo tutti d'accordo.
Diverso e' il contesto sociale in cui siamo cresciuti,diversi sono gli stimoli culturali che ci influenzano,diversi sono gli stili di vita.
Mi trovo ad osservare da parte della fanciulla situazioni a cui io,noi,non siamo abituati ,in quanto vengono affrontate partendo da una base di partenza completamente differente dalla nostra.
Primo esempio,alla maggior parte delle tante persone a cui la presento stampa un paio di baci sulla guancia (unica concessione al modo di fare italiano,loro si limitano a uno),mia madre,mia sorella,le amiche di mia madre ecc......
E questo tutte le volte che si incontrano.
Indipendentemente dalla reazione di chi riceve i baci e dal livello di conoscenza,per altro nullo.....
Di dare del "lei" a chicchessia non se ne parla,a tutti in modo molto "socialista" ed egalitario,da' del tu indipendentemente da casta e ceto.
L'altro giorno ero a pranzo con il proprietario del piu' grosso camping village delle costa laziale e a un certo punto,ha messo la mano sulla mia per chiedermi qualcosa iniziando la frase con "mi amor......",e questo mente discutevo di quattrini e contratti.
Al supermercato col tempo in cui io riempio 4 sacchetto lei tranquilla e serafica ne riempie a malapena uno........
Ora,sappiamo bene che non usiamo baciare sconosciuti,dare del tu a tutte le persone,esternare affetto in pubblico cosi' come siamo sempre rapidi e frenetici in tutto cio' che facciamo.
Quindi che fare?
La prima tentazione e' stata quella di spiegarle che qua' funziona in altra maniera ,ma poi ripensandoci mi sono chiesto......ma perche' mai?
A favore di che dovrebbe perdere la sua spontaneita?
Noto che tutte le persone che ricevono certi atteggiamenti ne sono piacevolmente sorprese,siamo talmente ingessati dalle convenzioni quotidiane che ci imponiamo che ci sembra strano che qualcuno si comporti in modo schietto e sincero.
Dovrei forse farla diventare come noi?
Tutti formali e compressi nei nostri ruoli?
O come le cubane(non tutte....) che vivono qua' che invece che sommare le loro qualita' a quelle delle italiane ne sommano regolarmente i difetti?
Le portiamo qua' perche' sono quel che sono e poi le facciamo diventare come le nostre fanciulle(non tutte.....)con lo stress,la competitivita' su tutto e per tutto,il voler sempre dimostrare di essere meglio e le tante cose che quotidianamente ci troviamo a dover combattere.
No!
Ho scelto di tenermi la mia tunera per il tempo di questo invito esattamente com'e',con la sua indolenza caraibica,il sorriso fatto anche con gli occhi,la spontaneita' e la permalosita' caratteristica di quella gente.
Non la voglio cazzuta e incazzosa,(ricordo una vecchia canzone di Vecchioni "donne con le gonne"),non la voglio sempre pronta ad affermare quel che e',mi va bene com'e'.
Non come vorrebbe essere.
Semplicemente una cubana.
E,credetemi,non e' poco. DONNE CON LE GONNE - 2006 -:

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