- Di MARINDA
Miuccia Prada e il marito Patrizio Bertelli: rispettivamente la terza e la quinta persona più ricche d’Italia.
E fra le 100 donne più potenti al mondo l’unica italiana è ancora Miuccia Prada, regina della moda, del lusso, dell’arte e del fatturato. La sua posizione è passata dal 78° posto dell’anno scorso, al 67° di quest’anno. E, oltre a dettare legge in fatto di gusto è anche regina di ricchezza: al 78° posto fra le persone più ricche del mondo, è anche la terza più ricca d’Italia (con 9,5 miliardi di euro), unica donna nelle prime 10 posizioni. Meglio di lei solo Ferrero, più ricco d’Italia e 23° nel mondo con i suoi 15,7 miliardi di euro (che mondo sarebbe senza Nutella?) e il patron di Luxottica Leonardo Del Vecchio, secondo “paperone” italiano e 49° nel mondo grazie al suo capitale di 11,8 miliardi di euro. La nostra Miuccia è seguita in Italia da Re Giorgio Armani (6,5 di miliardi di Euro), solo 131° al mondo, ma il di lei marito, Patrizio Bertelli, detenendo un capitale di 5,1 miliardi di euro è pur sempre il 171° fra i ricconi mondiali e il 5° italiano. Decisamente una bella coppia e bisogna dire che la moda fra abbigliamento e occhiali fa arricchire.
Berlusconi è sceso al settimo posto in Italia con i suoi soli 4,8 miliardi e 195° al mondo.
Ma per le donne in politica come è andata a finire?
Un anno fa si parlava del potere della triade Elsa Fornero, Emma Marcegaglia e Susanna Camusso. Ci si fidava dei ministri Paola Severino e Anna Maria Cancellieri, ma non tanto del vice segretario al senato Rosi Mauro (chissà perché). Alla Rai c’era la tres chic Lorenza Lei.
E oggi? Di chi possiamo parlare fra le donne di potere 2013?
Con il parlamento appena eletto e un governo che non sappiamo se vedrà la luce, non sappiamo nemmeno chi comanda in Italia, figuriamoci se possiamo dire qualcosa di interessante sulle donne. Eppure dovremmo rallegraci perché per la prima volta nella storia della Repubblica Italiana, il 31% dei neo eletti sono donne – 86 le elette al Senato (27,3%) e 191 alla Camera (35%). – e l’età media è scesa a 48 anni, dove le deputate e senatrici sono più giovani dei colleghi maschi. La maggior parte di queste è stata portata dal PD (38% alla Camera e il 42% al Senato) e dal Movimento 5 Stelle, che può vantare ben 37 elette alla Camera e 25 al Senato. E l’età media delle “ragazze” 5 Stelle al senato è di 37,4 anni mentre alla Camera, dove sono tutte under 40, è di 31,6.
Ma la gioventù e l’appartenenza al genere femminile sono una garanzia?
In realtà, se si escludono le elette che han dovuto la candidatura ai meriti sportivi, o le opposte fra loro Laura Boldrini, presidente della Camera con fior fior di competenze e storia alle spalle, eletta per S.E.L. alla prima candidatura e Paola Pelino, la quasi sessantenne del Pdl, ricca di famiglia col monopolio del confetto di Sulmona, sembra che, trasversalmente, le competenze, lo spessore, il curriculum a destra e manca sia quello di un vecchio titolo del cinema americano degli anni ’90 “Reality bites” che in Italiano si intitolava: “Giovani, carini e disoccupati”.
Marta Grande M5S
Ora queste donne carine son tutte carine, giovani son giovani rispetto alle donne di cui si parlava l’anno scorso (chi più chi meno), disoccupate non lo sono più, ma sapranno quello che fanno, ma si rendono conto di quel che dicono? Va bene essere nuove e non far parte della casta, ma un po’ di competenza e capacità, no?
1 – Marta Grande (Civitavecchia, 22 novembre 1987)
La più giovane del Movimento 5 Stelle è assai carina, col capello di un bel punto di rosso, adatto ai suoi 25 anni e qualche lentiggine simpatica. Ma scrivendo il suo nome sul web, ecco che appare la triste storia di “Marta Grande e le sue lauree”. Titoli veri o millantati alla Oscar Giannino? Fantasia sua o dei giornalisti? Chissà.
Lara Comi, Europarlamentare PdL
2 – Lara Comi (Garbagnate Milanese, 18 febbraio 1983)
In realtà, per trovare un’eletta giovane, carina nel Pdl, in mancanza di novità nel parlamento italiano, mi sono dovuta spostare al Parlamento Europeo. È lì che Lara Comi lavora dal 2009 dove vanta ben l’89% di presenze come Eurodeputato. È la più giovane parlamentare italiana del Partito Popolare Europeo, di cui è coordinatrice del gruppo Giovani Ppe dal 2010. Perché parlo di lei? Perché non possiamo parlare delle solite e poche classiche donne rifatte del Pdl. Vanta mise improbabili, uno sguardo fresco e aperto, un’allegra loquacità e scarsa aggressività. Insomma ora è in tutti i programmi, perché certamente si distingue e costituisce una novità fra donne fan di Berlusconi. Insomma forse è solo totale mancanza di tacchi e di labbra a canotto che la rendono veramente spendibile.
Gessica Rostellato M5S
3 – Gessica Rostellato (Conselve – PD - il 23/10/1982)
La neo mamma Gessica si è presentata con la famiglia al seguito il primo giorno in Parlamento. Poi è diventata nel giro di breve colei che si è rifiutata di stringere la mano a Rosy Bindi rea, secondo lei, di volersi presentare per conoscerla con un atteggiamento da falsa e consumata politicante. Messa poi sotto pressione dalle Iene, non è stata in grado di dire cosa fossela Bcee quale fosse il ruolo di Mario Draghi. Scusarsi e smentire su Facebook non ha migliorato le cose. Solo Berlusconi era stato più antipatico con zia Rosy. Però gente, quanto a competenze verificate dalle Iene, c’è chi ha fatto molto peggio.
Valentina Vezzali Lista Civica per Mario Monti
4 – Valentina Vezzali (Jesi, 14 febbraio 1974)
Candidata ed eletta nelle liste di Scelta Civica di Mario Monti, la schermitrice pluri-olimpica si presenta in Parlamento con pancione, già all’ottavo mese. Nulla di male, anzi è bello vedere una donna che si muove fiera della propria gravidanza in Parlamento.
Ma che bisogno aveva il CT della nazionale dei tecnici, Mario Monti, di candidare una donna che nel giro di breve entrerà in maternità e, appena possibile, riprenderà gli allenamenti perché vuole partecipare alle prossime Olimpiadi che si terranno nel 2016?
Certo ha garantito voti alla Lista, ma quanto starà in parlamento? O mario già che si tornerà presto a votare?
Alessandra Moretti PD
5 – Alessandra Moretti (Vicenza, 24 giugno 1973)
Versus 6 – Simona Bonafè (Varese 1973)
Queste son proprio due facce della stessa medaglia. L’una, Alessandra, portavoce alle primarie per Bersani. L’altra, Simona, portavoce alle primarie per Renzi. Carine son carine, anzi direi chela Morettiè decisamente una splendida quarantenne. È signorile, elegante e sostiene il povero Pierluigi fino all’ignoranza. È l’unica di cui sarei disponibile ad ereditare l’armadio (1 su 277 …) a parte forse le borse dell’onnipresente Santachè. In effetti, poteva essere di qualsiasi schieramento a livello di aspetto e atteggiamento. Il maglioncino coi teschi glielo invidio proprio. L’assiduità nella frequenza della trasmissioni politiche un po’ meno.
Simona Bonafè PD
Simona Bonafè è più morbida – anche se in questa foto è più magra di ora – più semplice, poteva esser solo del Pd. E invece è così renziana che è una delle poche a sostenere che
“Per un governo che duri bisogna abbandonare ogni pregiudiziale.“(Huffington Post Italiana, intervista del 24/03/2013),
anche un governo del presidente con il supporto di tutti. Meglio farsi carico dei problemi economici, assumersi delle responsabilità che tornare a votare.
Serenella Fucksia M5S
7 – Serenella Fucksia - Fabriano anni 46
La Senatrice Fucksia, del Movimento 5 Stelle sarà ricordata, in questo inizio legislatura perché, insieme a Borghezio della Lega Nord, ha rilasciato dichiarazioni offensive nei confronti della Neo eletta presidente della Camera Boldrini. Certo non ha detto che è “Una fancazzista buonista”, ma anche lei non piace: “Perché ne parlano tutti bene ed è fin troppo facile parlarne bene. Lei ha un curriculum fin troppo bello, con questi incarichi troppo veloci e troppo facili. E’ figlia di una famiglia che sicuramente l’ha sostenuta e gli ha permesso di fare quello che ha fatto. E a me le persone che si fan belle…” E dove ha pensato di rilasciare cotanta dichiarazione? Su Radio Due alla trasmissione “Un giorno da pecora” (Politici allo sbaraglio, aggiungo io). Serenella, un’altra volta ascolta il compianto Massimo Troisi: fra pecora e leone, scegli una settimana da orsacchiotto, che è meglio.
Josefa Idem PD
8 – Josefa Idem (Goch – Germania, 23 settembre 1964)
Naturalizzata italiana, Josefa vive nella mia città e posso dire che, l’impegno sportivo è sempre venuto prima di tutto, anche di quello politico, per quanto sia una persona seria, onesta, amata e rispettata, anche nel periodo in cui è stata assessore allo sport. Pur avendo 10 anni in più della Vezzali, anche lei dichiara di volersi allenare per le Olimpiadi di Rio 2016. Anche se alle primarie è’ stata la più votata a Ravenna con 9.382 preferenze, la seconda in Emilia-Romagna: c’era veramente bisogno di candidare un’atleta che sarà per lo più assenteista? È stata scelta perché gli alti livelli del PD volevano una sosia della Melandri?
Chiara Geloni direttore Youdem
9 – Chiara Geloni?
Questa donna è un punto interrogativo. In reste non si scopre quando sia nata. Nessuno sa perché sia stata messa a dirigere “Youdem”, la web-tv del Partito Democratico. Nessuno sa perché incassi per questo oltre 90.000 euro lordi l’anno, come apparso nel Dossier Renzi sugli sprechi della politica. Non lo ha confermato alle “Invasioni Barbariche”, ma si è difesa dicendo, che “6000 euro al mese è lo stipendio medio di un collega giornalista”. Ci possiamo anche credere, immaginiamo che ci sia qualcuno che per dirigere una Tv ne guadagni molti di più, ma che se ne fa di tutti quei soldi se non ha nemmeno un vestito decente? E soprattutto, c’è qualcuno che guarda Youdem?
Paola Pelino PdL canta Fratelli D’Italia davanti al Tribunale di Milano
10 – Paola Pelino (Sulmona, 20 novembre 1954)
La signora Paola Pelino, donna 100% Pdl, neo eletta al senato – prima era solo deputata, si è sempre vista in questi giorni sostenere il suo presidente Silvio. Sia di fronte al tribunale di Milano, durante la manifestazione contro le toghe rosse, sia in aula, accanto a Berlusconi stesso in occhiale nero. Eppure di lei non si parla per i confetti omonimi della cui azienda è proprietaria ma di un debito in boutique a Pescara. Un conto insoluto di 11.136 euro, che la prima sentenza ha portato a 13.000 per spese legali e interessi, essendo tale debito contratto nel 2009. La senatrice Pdl si era fatta consegnare dalla Boutique “Le Gabrielli” degli abiti in albergo, senza aver mai saldato il conto. La signora (signora si fa per dire) afferma: “Ma non mi hanno mai fatto lo scontrino”. Lo dice solo ora dopo la sentenza. Le titolari della boutique dicono che possono dimostrare di aver ottemperato a tutti gli obblighi di legge. Ce la faranno a rivedere il loro incasso? In fondo basterà alla riccona Pelino devolvere un mese di stipendio al Senato.
Luara Boldrini al lavoro per UNHCR
11 – Laura Boldrini (Macerata, 28 aprile 1961)
Per quel che mi riguarda, in mezzo a tante “quisquilie e pinzillacchere”, finalmente riesco a parlare della mia preferita. Una donna bella, non carina, non giovanissima, ma i suoi prossimi 52 anni, se li porta proprio bene. Elegante, raffinata, emozionata, ma non superficiale. Laura Boldrini a me piace tantissimo. Giornalista pubblicista, iscritta all’albo, è stata messa in copertina a Famiglia Cristina come Donna dell’anno italiana 2009, “in ragione del «costante impegno, svolto con umanità ed equilibrio, a favore di migranti, rifugiati e richiedenti asilo» della «dignità e (…) fermezza mostrate nel condannare (…) i respingimenti degli immigrati nel Mediterraneo effettuati» nell’estate del 2009.” Laura è stata portavoce de dell’Alto Commissariato per i Rifugiati dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (UNHCR), dal 1998 al 2012 e dal 1989 lavorava per Onu,la Fao, comunque sempre per i diritti degli ultimi. Il suo discorso di insediamento è stato toccante.
“La politica deve tornare ad essere una speranza, un servizio, una passione. Stiamo iniziando un viaggio, oggi iniziamo un viaggio. Cercherò di portare assieme a ciascuno di voi, con cura e umiltà, la richiesta di cambiamento che alla politica oggi rivolgono tutti gli italiani, soprattutto in nostri figli. Grazie.” Per ora è tutto quello che voglio ricordare del neonato Parlamento con tante donne ma poca forza politica. Sempre che duri.