Dei circa 600 mila casi stimati di celiachia presenti nella popolazione italiana ben due su tre riguardano il sesso femminile
Dei circa 600 mila casi stimati di celiachia presenti nella popolazione italiana ben due su tre riguardano il sesso femminile: sono quindi circa 400 mila le italiane che potrebbero avere o sviluppare la celiachia contro 200 mila uomini, ma in entrambi i sessi le diagnosi sono tuttora poche, circa 180 mila in tutto. Il 72% dei pazienti con celiachia è ancora in attesa della diagnosi.
In occasione della Giornata Internazionale della Donna, l'Associazione Italiana Celiachia (AIC) ha pubblicato la guida “Donna e Celiachia” realizzata dal Comitato Scientifico dell'Associazione per aiutare le italiane a capire se sono celiache pur non presentando i sintomi classici della malattia.
La guida, disponibile sul sito www.celiachia.it, sarà diffusa nei prossimi mesi anche in versione cartacea e verrà distribuita ai medici di famiglia.
Come spiega Elisabetta Tosi, presidente dell'Associazione Italiana Celiachia: "La diagnosi di celiachia deve essere posta dal medico, ma la consapevolezza dei propri disturbi e una corretta descrizione dei propri malesseri al curante permetterebbero diagnosi più rapide e precise".
"Il 72% dei pazienti con celiachia - ha spiegato Marco Silano, coordinatore del comitato scientifico dell'AIC - è ancora in attesa della diagnosi. Soprattutto donne, poiché la celiachia non di rado si manifesta nel sesso femminile con sintomi 'atipici', non hanno neppure il sospetto di non tollerare il glutine. Anche le alterazioni del ciclo e l'amenorrea sono disturbi frequenti nelle donne celiache non diagnosticate, così come l'anemia da carenza di ferro che si manifesta in circa una celiaca su due. Una celiachia non riconosciuta, inoltre, aumenta il rischio di problemi in gravidanza".