carisima Avigail, come prima cosa sono daccordo con cio che scrivi, assolutamente e ti sei espressa molto bene e chiaramente; inoltre, vorrei ricordarti che tua mamma era la mia morà e che mi conosce benissimo ; tuo fratello Menachem era in classe e piu tardi “home schooled” a casa nostra insieme a mia sorella e che per me, la famiglia Haddad ha fatto parte della mia vita da sempre!
Cosi come lubavitch: ho sempre visto la rebetzen Garelick essere molto aperta, attiva e da questo punto di vista ho imparato tanto da lei. I miei shiurim di taharat hamishpacha migliori erano con la Rebetzen Garelick, per la sua apertura mentale, comprensione e prospettiva femminile. Qualche anno fa, ricordo, la Rebetzen mi disse che il femminismo non ha fatto un piacere alle donne: aveva ragione perché adesso, ci siamo prese TUTTO sulle spalle! Ma una cosa che almeno abbiamo si raggiunto, é una certa libertà: di decidere per noi stesse, di fare cio che noi riteniamo giusto senza essere veramente sotto il comando di qualcuno. É vero che le leggi della Torà sulle donne vanno viste in un certo contesto e che per quel periodo erano protettive per le donne ma oggi, purtroppo, gli uomini sono usciti dal ruolo protettivo e rispettoso che dovrebbero avere verso le donne e tanti rabanim, che dovrebbero dare l’esempio, cercano in tutti i modi e disperatamente quasi di rimettere le donne “nella scatola”! Per paura di perdere il potere le cose vengono sfruttate, interpretate male e gli uomini ne traggono vantaggio. Le hagunot di cui parlo io non sono solo quelle del cui marito si sono perse le tracce, che in ogni caso spiegabile o no é pur sempre una tragedia! Infatti, al tempo di yehoshua, gli uomini che uscivano in guerra dovevano dare alle mogli un get al tnai e se non tornavano, loro non erano agunot! Ma i casi ai quali mi riferisco io, sono quelle il cui marito detta legge e ricatta la moglie, esce senza pagare la ketuba e anzi, in tantissimi casi, é la moglie a dover pagare un prezzo salatissimo per potersi liberare. E le soluzioni a questo problema, piu che altro per prevenirlo, esistono e tutte nell’ambito della halacha ma tanti rabbini non sostengono questa soluzione perché toglie il “potere” dalle mani dell’uomo. In israele pero’, tante donne si sono apertamente ribellate e questa soluzione di prenup sta diventando uno standard in varie cerchie religiose mizrahi. La rabanit Neuwirth, della quale ti ho parlato, da regolarmente shiurim nel shul: bellissimi, profondissimi e con una estrema conoscenza in materia e regolarmente vengono anche uomini a sentirla! Tu per esempio, eri convinta che la halacha non permetteva una cosa simile e, come vedi, non é cosi !! (grazie Menachem ) Il punto di questo dibattito é che per secoli, hanno cercato di sopprimerci (noi donne), farci credere che tante cose che in realtà possiamo fare, sono a noi escluse. Tante donne di bene barak e mea shearim, williamsburg (avete letto il libro “unorthodox”?) vengono sfruttate e abusate e non hanno uno straccio di conoscenza, sicurezza, appoggio perché quelle società appoggiano l’uomo apriori. Ed é ora che le cose cambino perché la nostra società cosi come é si sta sfasciando.
Dunque, se qualcosa mi interessa e penso sia utile, mi informo e se é permesso dl punto di vista halacha, do avanti questa informazione: la scelta di fare o non fare é a discrezione di tutte ma, almeno, la scelta é stata fatta consapevolmente e non per ignoranza o con la coscienza sporca. Regolarmente ultimamente escono dei psak che rendono sempre meno desiderabile la donna, come tu Avigail hai ben descritto e noi, come donne, abbiamo il diritto di sentirci attraenti, desiderabili senza entrare nella volgarità e restando nei limiti della decenza ma non sta solo a noi donne: é anche il compito di un uomo, di incanalare i suoi pensieri ed istinti nel limite della normalità! Vedere una dona vestita bene con un bel paio di scarpe con i tacchi deve provocare ammirazione e, un uomo che non é il marito, deve imparare a fermarsi li….é difficile, é vero ma il comandamento dice che un uomo non deve desiderare la donna d’altri, non che la donna non deve essere desiderabile. I limiti comprensibili vanno messi da entrambe le parti. É un compito difficilissimo, ne sono cosciente e forse io non vivro’ abbastanza a lungo per trarne tutti i frutti ma i miei figli e nipoti spero di si ed é per questo che io mi batto.
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