Donne e motori: che binomio vetusto, noioso, riciclato! Eppure ancora così gettonato.
Pare che a guidare per le strade delle nostre città siano solo uomini, mentre le donne, quando non sono poste come ornamento insieme alla carrozzeria dei veicoli, incarnano l’automobile stessa.
Ecco che così la nuova Lancia Ypsilon diventa “seducente per natura”:
Chi dovrà essere sedotto? L’uomo, of course! Infatti è lui che guida, mentre quella che si presume essere la sua fidanzata, se ne sta sul sedile del passeggero mesta e un po’ titubante. L’automobile eco-chic è ecologica. Ecco quindi spuntare una serie di donne che rappresenterebbero la natura e che si strusciano seducenti sulla macchina: la ‘donna-cervo a primavera’, ‘la donna-edera rampicante’, la ‘donna-farfallona’, la ‘donna-uccellino giallo cip cip’. Mani che accarezzano la carrozzeria e occhiate languide. Lo spot termina con un ritorno alla realtà: in preda ad un’allucinazione collettiva, i due fidanzati poi si ridestano. Lei, se prima pareva accondiscendente, ora è quasi infastidita poiché le quattro ragazze esistono davvero, ma non sono cervi, farfalle, uccellini e edere giganti. Sono semplici ragazze intente ad attraversare la strada. Chissà, forse quando ci fischiano per strada è perché qualcuno ci sta immaginando così.
Non da meno risulta la campagna motion&emotion ”Touch the future” della Peugeot:
Prendila. Eh sì, perché nella vita di un uomo sono tante le cose che possono essere toccate e prese in mano come un volante. Mano maschili che passano dalla tetta della mamma, alla mano della fidanzatina fino al deretano della propria donna.
Non plus ultra dei nostri amati spot di automobili dell’anno corrente, abbiamo la campagna per pubblicizzare la Fiat 500, ”irresistibile come la seduzione: sportiva, seducente, sexy”. Chi mai dovrà essere sedotto? Indovinato! Un uomo.
Una donna in mezzo alla strada, non si capisce bene cosa stia facendo. Piegata, si accarezza una gamba. Un uomo comincia a guardarla.
“Che cosa guardi?” – sonoro schiaffone – “Mi stai spogliando con gli occhi?“
“Poverino” – carezze – “Ti batte il cuore?” - allusioni sessuali
“Sei perso pensando che sarò tua per sempre?“
Il messaggio maschilista veicolato è che la ragazza se la tira, “la fa annusare ma non la dà”. Lui invece è il classico nerd rintronato. Figure viste e straviste anche nella nostra commediola all’italiana.
Ma, ohibo!, improvvisamente la donna si trasforma in un automobile. Quindi era semplicemente un oggetto, una macchina da “amare” come una donna, nel più superficiale e classico cliché pubblicitario.
Anche quando si tratta di olio, l’immaginario retrogrado non cambia:
Una donna dallo sguardo languido e la bocca socchiusa dice all’uomo che la guarda, a quanto pare unico fruitore del prodotto, “Io rabbocco“. Non si capisce bene cosa serva a questi uomini per rabboccare l’olio, ma possiamo intuirlo.
Insomma, donne-tetta di mamma, donne-culo, donne-animale, donne-vegetazione, donne-automobili, donne-rabbocco. Che grande inventiva questi pubblicitari di autovetture! Sono rimasti ancora ai tempi in cui la donna non sapeva guidare. Auto seducenti, irresistibili, sexy, che liberano emozioni, da prendere e da toccare, come fossero donne (o bambole gonfiabili?), costruite da uomini per uomini.
Anno 2013. Siamo sicuri?