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Donne e politica/2: quando cominceremo a discuteremo di cose serie?

Da Afrodite
Ancora una volta devio dal tema del mio blog e parlo di donne, sollecitata da una trasmissione televisiva e da una pagina di quotidiano.
Ieri sera, su Rai 3, a Presadiretta di Riccardo Iacona, abbiamo potuto vedere come si vive in un paese, la Norvegia, in cui le donne hanno conquistato la parità grazie a leggi che hanno imposto le cosiddette "quote rosa". In Norvegia c'è una legge che obbliga le aziende quotate in Borsa ad avere il 40% di presenza femminile nei Consigli di Amministrazione e, guarda caso, l'economia di quel paese ne ha beneficiato. In Norvegia i permessi per paternità sono la norma e non l'eccezione e, guarda caso, la famiglia ne ha beneficiato. Abbiamo visto una società allegra e rilassata, una società armonica e al tempo stesso moderna. Traumatico il confronto con quella italiana, dove attraverso i racconti di molte mamme lavoratrici abbiamo toccato con mano la discriminazione che tuttora persiste in modo pesante e penalizzante per l'altra metà del cielo. Mi permetto qui di esprimere un'opinione personale dicendo che la colpa non è solo dei maschi italici, comunque sempre molto restii a far spazio al protagonismo femminile, ma anche di quelle donne che in nome di un presunto orgoglio di genere hanno sempre respinto con sdegno l'ipotesi di introdurre le "quote rosa" anche nel nostro paese.
Un altro maschio, sulle pagine culturali di Repubblica, spiega oggi perché "la donna, in questo momento, è più adatta a garantire lo sviluppo della civiltà". Umberto Veronesi, oncologo e scienziato illustre, anticipando l'uscita di un suo libro scrive che "la conduzione del paese dovrebbe essere per il 50 per cento in mani femminili. Metà dei parlamentari, cioé, dovrebbero essere donne, e la stessa partizione dovrebbe essere garantita per legge nelle regioni, nelle province e nei comuni". Segue elenco di dieci motivi per cui è giusto e vantaggioso attuare questa proposta ovvero, come li definisce Veronesi, "gli incredibili punti di forza femminili che potrebbero migliorare sensibilmente le sorti della società odierna".
Cari politici, tra un video (o una lettera, a seconda dello schieramento) di accuse e uno di scuse, vogliamo anche cominciare a discutere di cose serie come la partecipazione femminile alla guida della società?

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