Pillole di Genere, la rassegna stampa di Bambole Spettinate e Diavole Del Focolare (12/2015) Dal 11/11/2015 al 04/12/2015
02 Dicembre 2015– Il nuovo calendario Pirelli, femminista: Lunedì, 30 Novembre, è stato presentato a Londra il nuovo calendario Pirelli, The Cal 2016, la cui pubblicazione è un rituale annuale unico nel rapporto tra promozione pubblicitaria, arte fotografica e morbosità dei media. Pirelli aveva già detto in precedenza che quest’anno non avrebbe mostrato le solite modelle nude – che ne hanno costruito la fama e l’attrattiva – ma donne vestite che sono diventate un modello di successo femminile, ritratte dalla celebre fotografa di moda statunitense Annie Leibovitz. Tra loro ci sono la tennista Serena Williams, la comica Amy Schumer (rispettivamente aprile e dicembre, le uniche a posare in intimo), l’attrice Yao Chen, prima ambasciatrice cinese dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), la cantante Patti Smith e la musicista Yoko Ono.
30 Novembre 2015– Muore Fatima Mernissi : Il Marocco ha perso una delle figure emblematiche del femminismo del regno.
Fatima MernissiDocente di sociologia presso l’Università Mohammed V di Rabat, dagli anni ’80 ha scritto diversi libri sul ruolo delle donne nella società, tra cui La terrazza proibita, L’harem e l’Occidente, Chahrazad non è marocchina. L’intellettuale ha continuato a scagliarsi contro il patriarcato nella cultura musulmana. Mernissi difendeva un concetto umanistico in cui le donne devono assumere il loro ruolo nella lotta attraverso le parole, l’arma principale per raggiungere l’uguaglianza e fare la rivoluzione. Mernissi è stata tra le fondatrici della “Carovana civica” e del gruppo “Donne, famiglie, bambini”. Negli ultimi anni si è interessata all’impatto delle nuove tecnologie della comunicazione nella nascita della società civile nel mondo arabo.
30 Novembre 2015– Le donne non sanno scegliere la musica da sole: Il responsabile di Apple music Jimmy Iovine ha riferito in una puntata del programma televisivo statunitense Cbs This morning che le ragazze non sarebbero capaci di trovare da sole musica online e creare proprie playlist. “Conosco le difficoltà che hanno le donne – alcune donne – a cercare la musica. Il nostro servizio rende più facile trovare le playlist, che sono curate da persone reali” e non da algoritmi, ha chiarito Iovine. Commentando lo spot pubblicitario, ha poi aggiunto: “Le ragazze parlano dei loro amori, dei loro cuori infranti, si lamentano dei loro ragazzi. E hanno bisogno di colonne sonore che facciano da sottofondo, giusto? Non è facile scegliere le note giuste: non tutte hanno una lista di canzoni adatte né conoscono un dj“.
26 Novembre 2015– Madrid, tre giorni di lutto per ogni donna uccisa: La sindaca di Madrid, Manuela Carmena, ha deciso di compiere un passo altamente simbolico: la città proclamerà tre giorni di lutto per ciascuna donna uccisa in città.
Manuela CarmenaLa normativa prevede non soltanto il lutto ufficiale di tre giorni ma, quando accadranno questi delitti, il sito web dell’amministrazione cittadina condannerà espressamente il femminicidio. Terzo, e non ultimo: un minuto di silenzio per ciascuna donna vittima della violenza maschile nell’intera regione madrilena – la Comunidad de Madrid.
25 Novembre 2015– Il comune di Piombino contro il femminicidio: è stata scoperta in piazza Edison, nel comune di Piombino, la targa commemorativa contro la violenza sulle donne.
Targa comune di piombino 2015Fonte: http://www.quinewsvaldicornia.it/piombino-targa-contro-femminicidio-piazza-edison.htm
25 Novembre 2015– La Boldrini e l’occupazione femminile: Alla vigilia della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, Laura Boldrini lancia l’allarme: «Dalla crisi economica non si esce, se non rilanciando l’occupazione femminile».
Laura BoldriniPer la presidente della Camera è priorità assoluta realizzare il dettato dell’articolo 3 della Costituzione, «il più bello di tutti», declinandolo al femminile: «Compito della Repubblica è rimuovere gli ostacoli che limitano dignità, libertà e uguaglianza della donna, impedendole di trovare il suo posto nella società».
16 Novembre 2015– Negin Khpolwak giovanissima direttrice d’orchestra: Negin Khpolwak racconta che nella sua terra “le bambine non vanno a scuola e molte famiglie non consentono loro di studiare musica”. Per questo si è trasferita a Kabul dove nel 2010, grazie al contributo finanziario della Banca Mondiale, è nato l’Istituto nazionale afghano di musica. L’unico del Paese frequentato da circa 200 studenti, di cui almeno ¼ ragazze e nel quale lavorano professori afghani, americani, russi e australiani. Che ha permesso a Negin Khpolwak di realizzare un sogno: “diventare una famosa pianista e direttrice d’orchestra, non solo in Afghanistan, ma nel mondo.”
Negin KhpolwakGrazie anche all’aiuto del padre che l’ha spalleggiata contro i divieti ultraconservatori della sua stessa famiglia. La madre e gli zii, infatti, convinti che la sua passione fosse “contraria alla tradizione” volevano che la smettesse con quella che consideravano un’arte peccaminosa.
13 Novembre 2015– Una donna ha una crisi ipoglicemica mentre si trova a casa da sola con i suoi cinque bambini. Chiama il 112 e arrivano polizia e ambulanza; lei viene portata immediatamente in ospedale per ricevere le cure necessarie e viene richiesto qualcuno per tenere i bambini intanto che lei non c’è.
Ma perché questo qualcuno arrivi ci vuole tempo, i bambini sono spaventati e affamati. Sicché i poliziotti preparano la colazione e fanno loro compagnia fino all’arrivo dell’assistente sociale. E prima di andarsene sparecchiano e lavano i piatti. Succede a Eindhoven, Olanda.
12 Novembre 2015– Afghanistan, in piazza dopo le 7 decapitazioni: In una delle più grandi manifestazioni degli ultimi anni, sotto una pioggia battente, una folla di circa 20.000 manifestanti, fra cui moltissime donne, ha attraversato Kabul trasportando sette bare con i resti dei civili decapitati il 7 novembre da una imprecisata fazione di talebani vicina all’ISIS nella provincia meridionale di Zabul. Diverse manifestazioni si sono svolte a Herat, Mazar-i-Sharif e Jalalabad. Le sette vittime – un bambino, tre uomini e tre donne – erano appartenenti alla minoranza sciita di etnia Hazara.
Manifestazione anti ISIS Afghanistan