“donne prendete nota!”

Creato il 23 ottobre 2013 da Barbaragiorgi @gattabarbara

Ieri ho saputo da alcune amiche di Carrara (quindi praticamente mie “vicine di casa”) che la COMMISSIONE PARI OPPORTUNITA’ del Comune di Carrara ha un nuovo Presidente. Sì, avete capito bene, “un nuovo”… e non “una nuova”. Ergo: un uomo.
Peccato che esista uno STATUTO che all’art. 2 stabilisce finalità quali: “valorizzare il punto di vista femminile”, “dare poteri e responsabilità alle donne”, “potenziare la soggettività femminile”.
Dunque ci sarebbe da chiedersi:
1. non c’erano donne “meritevoli” di assumere questo incarico, dotate di capacità di leadership e di coordinamento risorse umane?
2. C’erano donne meritevoli e capaci ma – orrida frase – “non si sono ritenute all’altezza”?
3. Il signore che ora ricopre l’incarico è così certo di poter rappresentare le donne e il “punto di vista femminile”?
Ma come mai il PUNTO DI VISTA FEMMINILE ha sempre bisogno del PUNTO DI VISTA MASCHILE per avere un riconoscimento del proprio valore?
Noi donne non riusciamo proprio a capire che continuando a demandare non andiamo da nessuna parte?
Ciò detto, vado a pubblicare di seguito un COMUNICATO che mi hanno inviato alcune amiche, in riferimento alla COMMISSIONE P.O. di CARRARA. Lo trovate anche qui (insieme ad un mio parere): http://gabbianonews.tv/edizione/massa-carrara/articolo/la-nomina-di-alessandro-bandoni-alla-presidenza-delle-pari

Donne prendete nota!

Ieri la Commissione Comunale Progetto Donna per le Pari Opportunità con una sola a astensione ha votato a favore della presidenza a un uomo Alessandro Bandoni e subito è partita la standing ovation, tanti i commenti di molte donne ” ora si farà sul serio, vai avanti siamo tutte con te e complimenti a gogo”
Certo anche noi ci associamo ai complimenti a Bandoni che ha saputo perseguire i suoi obbiettivi ma soprattutto a chi lo ha votato, che ha inferto un colpo alla credibilità delle politiche di pari opportunità di genere.
Alessandro Bandoni è infatti diventato, per chi lo ha votato, l’interprete più genuino, più credibile di una serie di obbiettivi, che sono alla base della commissione comunale Progetto Donna per le Pari Opportunità e vale la pena ricordarle: valorizzare il punto di vista femminile e porre al centro della politica la soggettività femminile; dare poteri e responsabilità alle donne e potenziare la soggettività femminile; lavorare in rete tra soggetti femminili rappresentanti le realtà politiche, culturali, associative e del mondo del lavoro del territorio comunale e infine promuovere le condizioni di pari opportunità tra donna e uomo nei luoghi di lavoro … Per noi oggi non è un bel giorno, per noi oggi sono stati fatti dei grandi passi indietro nelle politiche di genere e questo non siamo solo noi ad affermarlo ma lo sono le Nazioni Unite che sottolineano, all’interno del rapporto CEDAW, come uno dei motivi di fallimento delle politiche di genere in Italia siano oltre alla mancanza di fondi, alla loro dispersione in mille rivoli e alla farraginosità delle istituzioni di parità, “il considerare le discriminazioni contro le donne come una delle tante forme di discriminazione, senza riconoscere la sua specifica natura di genere.” E non a caso nelle raccomandazioni allo stato italiano, si sottolinea “nella determinazione delle competenze in materia, si chiarisca la differente portata di “pari opportunità” (per tutti, inclusivo di ogni forma di discriminazione) e attività antidiscriminatoria basata sul genere. Non si può continuare a parlare di discriminazione basata sul sesso come una delle forme di discriminazione” “Si deve riconoscere che il genere è parte della vita di ogni persona, aldilà che appartenga ad un altro gruppo di maggioranza o ad un’altra minoranza” insomma tutto il contrario di quanto annunciato dal presidente, non ce ne voglia, Alessandro Bandoni e “come ho avuto modo di dire DONNE, IMMIGRATI, OMOSESSUALI. Nessuno ripeto, nessuno VERRÀ LASCIATO INDIETRO”
Insomma un altro passo indietro per un paese scivolato solo dal 2011 al 2012 dal 74 esimo all’ 80 esimo posto nella classifica del gender gap dei 135 paesi analizzati, arriviamo dopo il Lesotho, le Filippine, Nicaragua, Sud Africa, insomma donne prendete nota un paese per donne esiste ma non è l’Italia!

Giurleo Clotilde Vice – Presidente CPO regione Toscana
Claudia Bienaimè consigliera comunale
Sara Vatteroni esperta in Diversity management
Frida Alberti presidente Ass. ARPA

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CONTATTI 23 OTTOBRE 2013: 18249
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