Amo le donne.
Quando nel nevischio sporco dello schermo ecografico si fanno riconoscere dolcemente in utero da un chicco di caffè che solo l’ottusità tenta di definire negativamente come mancanza del pisellino
Quando si prendono cura di bambolotti e peluches anziché smontarli e farli uccidere l’un l’altro.
Quando apparecchiano per il tè prima di tirare fuori dai cassettoni gli invitati.
Quando portano a casa una foglia di acero come fosse un tesoro.
Quando disegnano le mamme con gli occhioni, le manone e le tettone.
Quando provano a mettere in ordine il mondo a partire dai loro quaderni.
Quando pensano che il loro papà non le deluderà mai.
Quando parlano con le amiche di un amore che è neve appena caduta.
Quando nidificano.
Quando danno a un uomo qualcosa di più nobile rispetto ad un gioco che negli anni cambia solo nome.
Quando il loro corpo si schiude alla nuova vita.
Quando si richiude ma solo in un abbraccio ai figli che sa durare nel tempo senza rendere meno liberi entrambi.
Quando fanno collezione di ricordi.
Quando non rimangono loro che i ricordi.
Quando anche i ricordi svaniscono.
Quando stai per perdere tutto e ti rimane il ricordo del sorriso di una donna.
Quando trovi un commento così e lo rubi per metterlo in prima pagina, perché speri che sia tornato, perché è sicuramente lui con quella penna precisa e piena di cuore, con quel suo modo di raccontare che ti ipnotizza e ti emoziona, perché tu, non hai e non sapresti fare di meglio.
Perché una donna fra le sue mani, ha trovato Casa.