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Doping: Marcel Kittel (1t4i) nei guai

Creato il 30 gennaio 2012 da Fumagale @ciclo_news

Doping: Marcel Kittel (1t4i) nei guaiGiovane, forte, vincente. Perché, per definire il tedesco Marcel Kittel (team 1t4i), dovremmo aggiungere anche l’aggettivo “dopato”?

Speriamo si tratti semplicemente di un’esagerazione giornalistica, visto che a 22 anni questo sprinter rappresenta il futuro del ciclismo tedesco e il futuro è a rischio se la sua miglior immagine finisce infangata da sospetti che si rivelano fondati, ma – per amore di cronaca – il dato che trapela da alcuni siti d’informazione rivela la frequentazione del buon Marcel Kittel con il chiacchierato medico della struttura olimpica federale di Erfurt, Andreas Franke, al centro di un’indagine tesa a smascherare la pratica dopante dell’autoemotrasfusione con sangue trattato con i raggi UV (tecnica che migliorerebbe la capacità dei globuli rossi di “legare” con l’ossigeno).

Kittel, peraltro, non nega, ma adduce la buona fede: avrebbe avuto frequentazioni con Franke nel 2008, quando era un giovane dilettante desideroso di recuperare la condizione dopo una malattia, e per giunta all’epoca la pratica somministrata dal dottore di Erfurt non sarebbe stata considerata “dopante”, dunque perfettamente lecita.

Marcel stesso mi ha confermato di essersi sottoposto a questo trattamento a basi di raggi ultravioletti – ha rivelato a Cyclingnews Iwan Spekenbrink, general manager dell’1t4i – pratica che all’epoca pare non fosse proibita.

Per questa ragione ancora non risulta l’apertura di alcun procedimento a carico dell’atleta, che si è imposto fra i grandi del gruppo collezionando ben diciassette vittorie nel 2011, fra cui una tappa alla Vuelta e il dominio delle volate alla 4 Jours de Dunkerque e al Tour de Pologne.


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