UCI ha chiesto ad Alberto Contador, fresco vincitore de la Vuelta 2012, di andare in Cina, al Giro di Pechino, per promuovere il ciclismo professionistico nel Paese più popolato del Mondo.
Contador, spalleggiato dal team manager Bjarne Riis (Saxo Bank-Tinkoff), sarebbe invece più propenso alla rinuncia.
Questo perché un corridore squalificato per doping non guadagna, per ben due anni, punti in chiave classifica UCI, importanti – tra l’altro – per stilare la graduatoria sportiva a fine stagione e assegnare – anche su questa base – le licenze Pro Team.
Riis ringhia:
Contador in Cina? Con questo sistema è inutile: o cambiano le regole, o gli risparmio un impegno così gravoso
Ossia, come peraltro comincia a pensare anche UCI, prove di amnistia - invece che punizioni esemplari – per tutti i ciclisti squalificati per doping. Alla faccia delle battaglie per la pulizia di questo sport, come quella che sta – a mio personale avviso, meritoriamente - portando avanti la Federazione Italiana (che ha escluso dalle convocazioni per la nazionale gli squalificati e anche, in questo caso esagerando, gli indagati per doping).
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