di Pierluigi Castellani
Il berlusconismo é nato su una cultura, che ha affidato le proprie paure al primo personaggio che si é presentato come nuovo, ricercando un approccio diretto con il leader, saltando la mediazione della rappresentanza politica espressa dal parlamento; un approccio che si è rivelato una pericolosa scorciatoia. Cosi non é nata neppure una nuova classe dirigente degna di questo nome, capace di una riflessione profonda e di sostituire a1 populismo una nuova grammatica istituzionale affrontando anche le necessarie e conseguenti riforme. Allora se si vuole davvero archiviare ii berlusconismo occorre che la politica affronti i nodi istituzionali, ridando freschezza ed attualità alla Costituzione, 1a cui sacrosanta difesa sia, come diceva l‘ultimo Dossetti, una “difesa critica”, e non comunque ed “a priori”. Ed occorre che si persegua seriamente la necessita dello sviluppo, aumentando le opportunità per chi vuole creare lavoro, senza troppi vincoli e passaggi burocratici, riqualificando la spesa pubblica in direzione della creazione di posti di lavoro, tagliando le rendite e sconfiggendo le troppe difese corporative, che impediscono ai tanti giovani coraggiosi ed intraprendenti di farsi avanti e di progettare il proprio futuro. Insomma é necessaria una nuova stagione riformista, sempre annunciata e mai attuata. Infatti solo con questa piattaforma riformista, che porti i1 centrosinistra a battere, con le elezioni, i1 centrodestra potrà essere definitivamente archiviato i1 berlusconismo. Altrimenti dopo Berlusconi ci sarà ancora Berlusconi.
Fonte: www.umbriadomani.it
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