Tanta voglia di rinverdire la sua tradizione in Formula 1, sfruttando anche il potere commerciale della regina della velocità sui mercati emergenti. Dopo cinque anni di assenza, e dopo aver acquisito la Lotus, la Renault torna in Formula 1 dalla porta principale presentando al mondo dal suo technocentre di Guyancourt il piano per poter riavvolgere quel film che l’ha vista protagonista in passato.
DA VINCENZO PIEGARI – La nuova Renault di F1
Dopo cinque anni la Renault torna in Formula 1. “In due o tre anni competitivi per il podio”. Lo fa riportando in pista con la nuova monoposto (ancora provvisoria la versione svelata ieri) i suoi colori, il giallo e il nero; e affidandosi a due giovani piloti come il danese ex McLaren, Kevin Magnussen – al posto di Pastor Maldonado che l’anno scorso aveva guidato la Lotus e fino a pochi giorni fa era in predicato di proseguire anche con Renault – e il debuttante inglese Jolyon Palmer, figlio dell’ex pilota Jonathan Palmer. I due saranno affiancati dal giovane francese Esteban Ocon, che entra nel team transalpino come terza guida.
“Sono felice e orgoglioso – ha detto Magnussen – di contribuire al ritorno di un marchio così prestigioso in Formula 1. Abbiamo tutto per far bene”. E far bene, come assicurato dal numero uno del gruppo francese, Carlos Ghosn, nel corso della presentazione della squadra alla stampa mondiale, significa “diventare competitivi per poter salire sul podio nel giro di due o tre anni. La Renault non è tornata in Formula 1 per partecipare ma per essere competitiva e vincere. Ora sappiamo e anche perciò siamo tornati – la frecciatina del presidente Renault alla Red Bull – che quando si vince è merito della macchina e quando si perde è colpa del motore. E nonostante molte case come Toyota e Bmw se ne siano andate, noi non abbiamo voluto abbandonare il Circus. Era nostro obiettivo non gettare al vento la nostra tradizione”.
E poi per Renault la Formula 1 è fondamentale per attaccare i nuovi mercati dell’automobile: “Ovviamente – ha sottolineato Ghosn – speriamo che il nostro impegno nel motorsport abbiamo un impatto concreto sulle vendite. Lavorando sulla nostra ingegneria in programmi così competitivi, avremo la possibilità di valutare i nostri progressi e di trasferirli sulla nostra produzione di serie per commercializzarli. Questo forte impegno sportivo è al centro della nostra strategia per la Renault e per l’innovazione tecnica”.
Per le posizioni chiave della scuderia di Formula 1, la Renault ha nominato Bob Bell direttore tecnico Formula 1, a cui riporteranno Nick Chester, direttore tecnico telaio, e Remi Tasstin, direttore tecnico motore. Non sarà invece coinvolto direttamente nella nuova avventura Alain Prost, che si dedicherà alla Formula E (quella elettrica): “E’ importante il ritorno di Renault in Formula 1, credo potrà essere competitiva entro due o tre anni, o anche prima se saprà approfittare delle nuove regole future”. (ANSA)