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Dopo Hobsbawn, ci lascia anche Hirschman

Creato il 13 dicembre 2012 da Ifioribludizazie

HirschmanA distanza di pochi mesi dalla morte dello storico de il secolo breve, è lutto nel mondo intellettuale. E’ scomparso all’età di 97 anni Albert Otto Hirschman, uomo eclettico, scienziato sociale capace di imbastire storia, psicologia, sociologia e analisi dei mutamenti culturali dando corpo ad un tessuto ideologico politico perennemente in movimento perché consapevole della complessità socio – politica e della inesistenza di ricette uniche, riproponibili o risolutive delle disuguaglianze sociali. Ha conservato una lucidità e libertà morale nei suoi saggi seguendo peculiari linee guida in un percorso fondato sulla “lealtà, defezione e protesta” e non ultima sull’ “autosovversione” ( titolo della sua autobiografia intellettuale pubblicata da Il mulino nel 1997) che Hirschaman considera “un’attività normale, utile e gioiosa, una presa di contatto con il limite antropologico che possa dare il suo contributo ad una cultura più democratica, in cui i cittadini non soltanto abbiano il diritto alle loro opinioni e convinzioni, ma, cosa più importante, siano pronti a metterle in questione alla luce di nuovi argomenti e di nuovi elementi di prova.” Inserisce così l’elemento critico all’interno dell’analisi della democrazia, considerata troppo spesso in maniera puramente convenzionale. Le sue analisi partono indagando la dimensione politica implicata nei fenomeni economici, studiando il potere, definendolo, sulla scia di Norbert Elias, rapporto relativo e asimmetrico, non attributo di chi lo possiede e che  riguarda  anche le organizzazioni statuali. Contrario al principio dell’idea liberale che vede il capitalismo e dunque, il benessere, come mezzo per eliminare le passioni, il potere, le guerre. Nella società, egli evidenzia, vigono ipotesi contraddittorie, a volte anche rivali, spesso suffragate dagli studiosi sociali; egli invece parte proprio dagli elementi di complessità, rielaborandoli. E, a parte la teoria della dependencia, Hirschman riesce a evidenziare il meccanismo delle disuguaglianze delineando la teoria/effetto tunnel: Se, data una certa struttura sociale, l’effetto tunnel è debole ( ossia la tolleranza per la disuguaglianza è bassa), una strategia del prima cresci, poi distribuisci, non potrà avere successo. La metafora dell’effetto tunnel, utilizzata per spiegare i meccanismi  di diseguaglianza nei paesi in via di sviluppo, oggi è applicabile anche al sistema europa. Vanificandosi le prospettive di miglioramento, come in un tunnel a due corsie bloccato nella marcia ove si attende il proprio turno rispetto all’auto che sorpassa, il sistema genera disillusione  e alla lunga, non riuscirà più a reggere. Diversi i saggi pubblicati che meritano un’attenta lettura per comprendere questioni di urgente attualità.


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