L'argomentazione cardine di
SCOMPAIO è quella della dimensione del clochard, espediente capace di aprire la
strada verso una serie di meditazioni che si articolano tra l'apparire ed il
cercare di essere comunque sé stessi sino al compimento di gesti estremi, tra
il lasciarsi vivere e l'allontanarsi definitivo dall'esistere per paura di
esserne profondamente delusi, tra il restare o lo staccarsi più o meno
coscientemente dal mondo.
Una madre ed una figlia, due
percorsi, due storie, prima unite, poi divise, una dicotomia esistenziale che
genera una drastica frattura mentale e fisica. Due vite che producendo incomprensioni
e divari incolmabili generano altrettante distinzioni d'identità sempre più
lontane. Così, superato il momento della fanciullezza, fase in cui tutto è vissuto
come un gioco, avanza la cruda realtà dell'esistere, avanzano i disinganni, le
ferite, i traumi, e quella ricerca di chiarimenti tanto desiderata
e cercata si perde dentro punti di vista oramai sin troppo lontani, tanto da
arrivare all'estremizzazione, quale rifugio definitivo dalla brutalità del
vivere quotidiano in un'ulteriore dimensione inumana. Una favola moderna con protagonista
una sorta di bambola ibseniana attualizzata e rimodellata in nuovo codice.
La profonda pièce ben scritta,
ben diretta, egregiamente interpretata fa emergere molte riflessioni e sentimenti.
L'inizio si apre quasi ilare, e quel sorriso
ben ponderato permane in tutto l'andamento dello spettacolo, senza mai
sottrarre spessore al suo profondo contenuto, anzi facendolo risultare sempre godibile
sino all'ultimo attimo.
La drammaturgia di Francesca
Romana Miceli Picardi è ben costruita e tende sempre a ricomporsi in linee concettuali
e narrative ben comprensibili. La regia della
stessa autrice e di Manola Rotunno è molto pulita e ben attuata sia in ogni singolo
passaggio che nell'andamento generale dello spettacolo.
A cimentarsi sul palco come
interpreti sono entrambe le registe che risultano attrici eccellenti nel sorreggere
le loro complesse parti, nell'entrare e nell'uscire dai vari registri,
nell'intensificare con equilibrio i vari momenti e nel drammatizzare con
cautela le loro opposte posizioni.
Bellissima la scelte delle luci ulteriori
interessanti piani discorsivi dello spettacolo, un bell'applauso va di sicuro anche
al trucco.
Dopo i vari meritati successi SCOMPAIO
prosegue la sua tournèe, stasera e domani viene ripresentato al Teatro Trastevere
di Roma.
Non si può perdere uno spettacolo così ben elaborato e ben interpretato
in tutte le sue profondità.
- Andrea Alessio Cavaretta -
SCOMPAIO
Scritto da Francesca R. Miceli Picardi
Diretto e interpretato da Francesca R.
Miceli Picardi e Manola Rotunno
Aiuto regia: Gaia De Grecis
Trucco: Flavia Marassi
Foto di scena: Manuela Giusto
Luci e audio: Vanessa Lentini e Lara
Panizzi
SCOMPAIO
replica oggi 17 Ottobre e domani 18 Ottobre 2015 al teatro TRATEVERE di Roma
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