«Caro presidente Berlusconi» [...] «grandi meriti politici» [...] «su un binario morto» [...] «rilanciare l'azione politica, allargare la maggioranza parlamentare alle forze che tradizionalmente hanno fatto parte della nostra coalizione e dare una svolta all'azione di governo» [...] «Ci sentiamo in dovere, con la lealtà e la sincerità che ti abbiamo sempre dimostrato, di rappresentarti il nostro critico convincimento sulla situazione politica dell'attuale maggioranza parlamentare che sostiene il tuo governo. Dobbiamo oggettivamente registrare che l'esiguità dei numeri, in particolare alla Camera, non consente a questo governo di poter affrontare neanche l'ordinario svolgimento dei lavori parlamentari, e tanto meno quindi, di dare quelle risposte, anche molto impegnative sul piano del consenso sociale, che la drammatica situazione economico finanziaria richiede» [...] «non ha alcuna realistica possibilità di vittoria nei prossimi appuntamenti elettorali» [...] «Da parte nostra, la lealtà, il senso di disciplina e responsabilità che abbiamo finora dimostrato, sostenendo l'iniziative del governo anche quando i provvedimenti non erano in sintonia con i nostri principi e i nostri programmi, non potrà da oggi essere più garantita in assenza di una forte discontinuità politica e di governo»Si noti che l'essenza dell'intera lettera sta tutta in quelle ultime sei parole forte discontinuità politica e di governo. Che, tradotto dal politichese, significa
«Il passo indietro del premier è una delle precondizioni per un allargamento della maggioranza agli esponenti del centro moderato, che tolga alla Lega il potere di veto dimostrato anche in questa occasione», spiega uno dei firmatari della lettera-appello che si vorrebbe consegnare al premier entro la prossima settimana, dopo una raccolta di firme tuttora in corso. «Una maggioranza più forte - dice ancora il parlamentare del Pdl - è necessaria ora più che mai, per fare in modo che il governo sia in grado di approvare davvero i provvedimenti sui quali il premier si è impegnato a nome di tutti noi in Europa».Alfano, richiesto di un commento sulla lettera, un po' minacciosamente afferma
«Non mi risultano lettere di Scajola né di nessuno. Se li conoscete, fatemi i nomi»