A causa di decine di bombole del gas e di stufe: lo scrivono i Vigili del fuoco. A Roma centro è pericolo nell'ex sede della Federconsorzi, urge lo sgombero.
L’edificio, ora appartenente a Idea Fimit sgr (fondo Omega), è occupato abusivamente da 2 anni. Si trova a Piazza Indipendenza, accanto al Csm e all’Ambasciata tedesca. Il verbale è molto chiaro, eppure l'edificio non viene sgomberato. «Elevato rischio di incendio/esplosione» nel fabbricato di via Curtatone 3, a Roma, a causa di «decine di bombole di gas gpl destinate ad alimentare utenze di fortuna» e di «numerosissime stufe elettriche». Lo hanno scritto i Vigili del fuoco dopo il sopralluogo effettuato il 1° dicembre 2015, quindi quasi due mesi fa.Palazzo Curtatone, ex sede storica della Federconsorzi e dell’Ispra, ora appartenente a Idea Fimit sgr (fondo Omega) e affittato alla Se.A, è occupato illegalmente da migranti da due anni. Stava per essere ristrutturato per ospitare centri direzionali di aziende estere, dando vita a centinaia di nuovi posti di lavoro. Ma, nell’ottobre del 2013, gli abusivi misero in fuga la vigilanza e si insediarono nell'immobile. A nulla, finora, sono valsi gli appelli alle istituzioni e le interpellanze parlamentari.
E ora c’è pure il rischio incendio/esplosione, messo nero su bianco dai Vigili del fuoco. Il palazzo è bene precisarlo, si affaccia su piazza Indipendenza (di fianco al Consiglio superiore della magistratura e vicino all’Ambasciata tedesca), via Goito, via Gaeta e via Curtatone (di fronte alla sede romana del “Sole 24 Ore”).
«Una cosa del genere sarebbe possibile in un’altra capitale europea? Qualcuno immagina l’occupazione abusiva e pericolosa di un edificio, destinato a dare lavoro a tante famiglie e ad attrarre ricchezza, al centro di Vienna o Berlino? A fianco di istituzioni, rappresentanze istituzionali e redazioni? Chiediamo il ripristino della legalità, della sicurezza e una degna accoglienza per chi nel nostro Paese cerca una vita migliore», ha dichiarato Annalisa Bianchi, portavoce della società Se.A.
La verità, comunque, è molto più larga di così. Situazioni come questa a Roma sono, grazie all'incapacità, al lassismo, alla connivenza, decine e decine. Tutte potenziali bombe ad orologeria pronte a detonare. Luoghi dove nulla è a norma, luoghi dove ogni utenza di fortuna può generare un corto circuito, luoghi dove chiunque può infilarsi a vivere senza controlli, senza responsabilità, senza riconoscimento. Non accade nulla di simile in nessuna altra città del mondo: a breve la popolazione che occupa fior di palazzi in pieno centro diventerà superiore a quella che paga l'affitto, le utenze, il condominio, le tasse. Non è umanamente concepibile una città così.
Il crollo di Piazza Gentile da Fabriano di stamattina (a proposito, chissà se i furbi che avevano smontato i muri portanti per farsi l'openspace erano le stesse persone che protestavano contro il parking interrato sotto la piazza perché avrebbe fatto crollare i palazzi...) è solo un oscuro presagio di una città che dopo essere stata inondata dalla pupù degli uccelli ed essere stata invasa dalle pantegane sta letteralmente cadendo a pezzi. Quando interveniamo?