21 dicembre 2012 - Riprendendo il simpatico Piero Chiambretti, che durante i suoi monologhi ripeteva spesso “comunque vada sarà un successo”, possiamo dire che la serata di San Siro, al di là del risultato negativo, ha senza dubbio rispettato in pieno quelle che erano le aspettative dell’intero ambiente gialloblù. Gli uomini di Mandorlini, ancora una volta sapientemente disposti in campo dal loro allenatore, sono entrati alla “Scala del calcio” senza alcun timore reverenziale affrontando i nerazzurri a viso aperto. La squadra di Stramaccioni, rivoluzionata dal giovane tecnico in virtù di un robusto “turn over”, ha sofferto nel primo tempo l’aggressività e la personalità dei gialloblù e se non fosse stato per l’errore in disimpegno di Moras – leggerezza imperdonabile per un difensore della sua esperienza – e per la rete su punizione del subentrato Guarin – decisiva in questo caso la deviazione della barriera scaligera – forse la partita avrebbe potuto prendere un’altra piega. Nonostante il doppio svantaggio, il Verona non si è disunito ed ha pagato a “caro prezzo” alcuni errori sottoporta – incredibile la rete fallita da Bojinov – senza i quali avrebbe forse potuto riaprire il match e sperare in una difficile rimonta. Gli ultimi 15 minuti ci hanno poi riservato un finale entusiasmante con un Inter in 10 – Stramaccioni aveva esaurito tutti i cambi – e con Palacio in porta al posto dell’infortunato Castellazzi, protagonista addirittura di una grande parata su un insidioso colpo di testa di Carrozza.
A di la di tutto, la partita ci ha restituito ancora una volta una certezza ovvero che questa squadra ha delle caratteristiche importanti che purtroppo solo poche volte abbiamo visto sino ad ora. Il nostro giustificato auspicio è quello di iniziare a vedere finalmente una certa continuità in tal senso perché solo così possiamo dimostrare di poter ambire ad obiettivi importanti come il ritorno in Serie A. Un ultimo cenno lo riservo con onore alla tifoseria gialloblù. Ben ottomila sono stati i sostenitori che hanno seguito la squadra a Milano dimostrando una passione ed un attaccamento a questi colori, permettetemi di dire, senza confini. Peccato che la RAI abbia colpevolmente ignorato il settore occupato dai tifosi scaligeri i quali si sono dovuti accontentare di far sentire a tutti l’imponenza ed il calore dei propri inconfondibili cori.
In sostanza, giusto per dare un’idea del tanto atteso salto di qualità che tutti si aspettano dai gialloblù, mi permetto di riprendere una frase di Mandorlini riferita proprio ai tifosi “ loro grandi lo sono sempre stati, noi lo dobbiamo ancora diventare..”
E’ stato bello sognare, ora pensiamo al campionato..
Enrico Brigi