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Dopo Srebrenica. Un documentario da non perdere

Creato il 11 luglio 2015 da Il Gazzettino Del Bel Mondo

stradesrebrenicaFate come me. Prendetevi mezz’ora da dedicare alla visione di questo documentario. Un documentario su Srebrenica, su quello che è rimasto oggi, sugli innumerevoli problemi per ora insoluti o, peggio, tenuti nascosti all’opinione pubblica mondiale. I Balcani sono così lontani dalle nostre teste dalla labile memoria. Succedeva già 20 anni fa. Nei giorni, in cui si perpetrava il massacro e le notizie arrivavano lente e frammentate, noi vivevamo la nostra estate. Io vivevo un’estate di una tardissima adolescenza ormai confinante con il diventare uomini a tutti i costi. Là, nei Balcani, i miei coetanei erano già uomini da quando la guerra aveva interrotto la loro crescita. Sì, loro, sì: uomini a tutti i costi.

Guardando Dopo Srebrenica di Andrea Rossini per Osservatorio Balcani Caucaso (2005), ho ripensato ad Auschwitz, soprattutto quando ad un sopravvissuto gli si chiedeva se si sentisse fortunato. La risposta declina verso il “no”, un po’ come fece Primo Levi a chi gli aveva posto la stessa domanda. Ma ho ripensato anche al Cile post Pinochet, un Paese in cui tu, vittima, potevi incontrare tutti i giorni per strada  il tuo torturatore.

Srebrenica è la strage nel cuore dell’Europa, dopo reiterati “mai più”, finiti nel dimenticatoio. Allora, oggi (ma non solo oggi), ognuno di noi ha il dovere di ricordare cosa sia accaduto e quanto sia difficile la vita in questi luoghi martoriati da ferite, al momento, insanabili.


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