Dopo un anno di governo Monti…

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É circa un anno che dura il governo Monti e sono in tanti a fare bilanci.

Innanzitutto lo spread è sceso di circa 200 punti ma non tutti sono convinti che questo sia dovuto all’azione del governo Monti.

Un governo Monti che ha modificato sia la legge sulle pensioni che quella del mercato del lavoro e che ha fatto rinascere l’ICI sulla prima casa col nome di IMU.

Un governo Monti che come altri governi europei ha introdotto riforme di austerità e rigore che hanno aggravato ancora di più la situazione economica di molti italiani già “compromessa” a causa della crisi economica che dura da tempo.

Un governo costituito da tecnici non eletti a discapito di una condizione di democrazia “sospesa”, abbastanza “in linea” con la condizione di “postdemocrazia” presente in altri paesi.

Per molti italiani Monti è una vera e propria “sciagura” con i tagli del governo alla sanità, alla scuola, all’università, con i piani di “dismissione” del patrimonio pubblico, col piano di riordinamento delle province, con la “famigerata spending review” etc.

Un governo Monti che forse “sarà richiamato in causa” come conseguenza della situazione politica italiana attuale abbastanza instabile, caotica e confusa.

Ricordiamo anche che la nuova legge elettorale assegnerà il premio di maggioranza solo se si supera il 42,5% dei consensi: quindi quasi sicuramente nessuno vincerà e anche questo va a favore del Monti-bis, più volte evocato ultimamente.

Un governo Monti che secondo molti non è espressione dei partiti: non dimentichiamo che sono i partiti che lo appoggiano e parte di essi hanno dimostrato chiaramente che lo “rivogliono” o che comunque in una “situazione di emergenza” non esiterebbero “a richiamarlo in causa”.

Perciò Monti o non Monti quello che si ripresenterà quasi sicuramente sarà un “inciucio di centro” per “scoraggiare” una situazione in cui Grillo e il suo movimento 5 Stelle sono sempre più potenti.

Infatti sembra proprio il M5S a “spingere” alla grande alleanza oltre che alla frammentazione e al disfacimento dei partiti dei tempi recenti.