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Dopo un anno, Mia madre, Nanni Moretti

Creato il 02 gennaio 2016 da Amalia Temperini @kealia81

Dopo un quasi un anno dall’uscita, ragiono ancora sull’ultimo film di Nanni Moretti, Mia Madre.
Rimango ancora fedele alla mia idea: la sua non assunzione di responsabilità rispetto al suo fare registico, alla linea condotta fino a un determinato periodo.
Rivedendo il teaser, ascoltando le parole pronunciate, le immagini selezionate, dopo tanto tempo, mi rendo conto di come la sua è stata la forma più vigliacca e immatura per non ammettere un fallimento. Il non saper dire: “Ho una crisi, tutto quello in credevo è morto nel momento in cui ho aperto davanti agli occhi della perdita di una figura genitoriale importante, mia madre”.
Ripenso, da affezionata, morbosa, fan dei suoi film, a tutte le nevrosi (oggi stupidità) che ho assorbito convincendomi di quanto fosse divertente, impegnato, utopico (capriccioso).
In questo minuto e ventiquattro, sono psicologicamente in conflitto tutti i suoi personaggi con il suo essersi fatto uomo.

Che sia un anno di maturità per tutti, auguri.


Archiviato in:Cultura, Film, Registi, riflessione, riflettiamo Tagged: cinema, cinema italiano, Film, mia madre, nanni moretti, pensieri, personaggi, riflessione

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