Il 2011 rappresenta un anno importante per la storia di Terremerse. Quest’anno, infatti, ricorre il 20° anniversario della Cooperativa e per festeggiare questo traguardo è stata promossa un’importante ricerca che ripercorre un Secolo di storia della cooperazione del nostro territorio. Infatti, cento anni fa nasceva la “Cooperativa coloni, piccoli affittuari e mezzadri di Massalombarda”, da considerare a tutti gli effetti la società capostipite di Terremerse che, attraverso una serie di progressive fusioni, è arrivata oggi a vantare un secolo di vita.
Per celebrare e festeggiare questo duplice importante anniversario, lunedì 5 dicembre verrà presentato il volume “Cent’anni di trasformazioni. Le radici di Terremerse nella storia della cooperazione agroalimentare ravennate, ferrarese e imolese (1911-2011)”, frutto di un’attenta e rigorosa ricerca storica, durata circa un anno, effettuata dal Prof. Tito Menzani, dell’Università di Bologna, Dipartimento di Scienze Economiche. Un libro che recupera una parte fondamentale della storia della cooperazione agroalimentare, che si intreccia in maniera indissolubile con la storia di un intero territorio e delle sue genti.
Nel corso della giornata, che avrà inizio alle ore 16, interverranno, tra gli altri: Giuliano Poletti, Presidente Legacoop Nazionale, Roberto Fiammenghi, direttore Food di Coop Italia, Giovanni Luppi, Presidente Legacoop Agroalimentare Nazionale, Jean-Marc Dubois, Presidente Axcereal. Porteranno i loro saluti anche i Sindaci di Ravenna, Fabrizio Matteucci, e di Bagnacavallo, Laura Rossi. A fare gli onori di casa saranno ovviamente il Presidente di Terremerse, Marco Casalini, e l’Amministratore Delegato, Gilberto Minguzzi.
Nel contesto delle difficoltà generali del momento, il modello cooperativo ha saputo dimostrare tutta la propria validità e una grande capacità di fornire risposte concrete ai propri soci e a tutto il territorio nel quale si trova ad operare quotidianamente – commenta Casalini - In cento anni di storia lo strumento cooperativo ha saputo migliorarsi, plasmarsi, trasformarsi per rispondere alle esigenze contingenti. Oggi come allora rappresenta un modello che, se ben governato, ha tutte le potenzialità per affrontare il futuro».
«In un periodo economico e sociale difficile come quello in cui ci troviamo – prosegue l’Ad Minguzzi - si sta allargando la forbice tra le occasioni concrete di sviluppo che la nostra Cooperativa ha davanti a sé e le sfavorevoli condizioni generali di mercato e della finanza. Da un lato ci sono i ritmi sostenuti di crescita che Terremerse sta realizzando, che comportano nuovi rischi commerciali e finanziari, dall’altro la crisi dell’Eurozona, che minaccia di far collassare i canali tradizionali del credito bancario. A questi problemi risponderemo adottando un atteggiamento molto selettivo verso le opportunità di crescita, che debbono portare non solo risultati di gestione economica favorevoli, ma anche finanza, liquidità, per alimentare il ciclo dell’attività. Ma vogliamo anche tenere viva la lezione della crescita cooperativa negli anni ’60: lo sviluppo delle alleanze sociali, l’organizzazione di risposte cooperative giuste a bisogni di popolo, libera risorse!».
Conclude Minguzzi: «Con 43mila imprese rappresentate, un milione centomila persone occupate, un fatturato di 127 miliardi di euro e oltre 12 milioni di soci, il Movimento Cooperativo Italiano, guidato oggi dall’Alleanza delle Cooperative, ha un’enorme potenziale di creazione di opportunità di sviluppo e di affermazione di valori che diano qualità nuova e nuove motivazioni etiche alla ripresa dello sviluppo. Credo che ancora una volta la Cooperazione si presenti come il veicolo più adatto per dare anima a una nuova stagione di crescita economica, sociale e civile. Siamo più che mai convinti che per far fronte ai pericoli e alle minacce della crisi finanziaria che investe il nostro Paese con particolare violenza, non basti la riproposizione di modelli di crescita quantitativa che appartengono al passato, ma che occorrano nuove motivazioni etiche e nuove scelte di qualità. In un mercato che tende a banalizzare il valore delle materie prime, per premiare invece i servizi al consumo e alla distribuzione stessa, la capacità di una cooperativa come Terremerse di imprimere innovazione di processo e di prodotto alla produzione degli alimenti, orientandosi alla sicurezza e alla qualità, è il principale fattore di creazione di valore».----------------------------- Questa ed altre notizie le trovi su www.CorrieredelWeb.it - L'informazione fuori e dentro la Rete. Chiedi l'accredito stampa alla redazione del CorrieredelWeb.it per pubblicare le tue news.