Abbiamo provato la nuova incarnazione componibile della nuova gallina dalle uova d'oro di Activision!
La serie Skylanders è diventata un vero e proprio fenomeno. Sin dalla sua prima uscita, Spyro's Adventure, ha saputo conquistare un pubblico sempre più vasto, ovviamente di giovanissimi, che si è lasciato rapire dalla possibilità di far letteralmente "entrare" nel gioco i propri eroi sotto forma di tecnologiche statuine. Activision è stata brava nel non dimenticare il gameplay e con Giants, uscito lo scorso anno, ha ampliato ancor di più gli orizzonti del suo action platform. L'ulteriore passo avanti per il franchise è Swap Force, che già dal nome ci fa intuire la peculiarità principale di questa nuova uscita: le statuine sono costruite da due parti separabili, ognuna con una sua abilità particolare. Di conseguenza più personaggi si comprano, più possibilità di "crearne" di nuovi si hanno, espandendo quindi le dinamiche elementali alla base del gioco. Un'idea semplice e per quanto potuto vedere (e giocare) davvero efficace, capace di divertire anche chi è troppo vecchio per definirsi l'utente tipo di questo genere di giochi.
Un aspetto più maturo
Di fronte allo schermo da subito notiamo come la qualità grafica ha fatto un deciso passo avanti. Il nuovo motore utilizzato da Vicarious Visions rende Skylanders Swap Force del tutto assimilabile ad un qualsiasi AAA "adulto", di fatto non c'è più quella tangibile differenza grafica che spesso è presente tra titoli destinati ad un pubblico maturo e quelli per bambini/ragazzi dal basso budget. È davvero un bel vedere, siamo per certi versi dalle parti di un Ratchet&Clank, un elemento questo che può far avvicinare tutti coloro che hanno sempre visto Skylanders come un titolo di secondo piano. E visto che la compatibilità con tutte le statuine uscite sinora è garantita, il motore le ricostruisce con le nuove librerie grafiche, donando un vestito nuovo ai vecchi personaggi. Al lancio saranno disponibili sedici Skylanders "componibili", che ci fanno parlare di oltre 250 combinazioni. In pratica il torso definisce il modo in cui si combatte, mentre la parte bassa, le gambe, definisce il modo in cui ci si muove, il tutto rispettando le meccaniche dei vari elementi alla base del gioco. Le nostre scelte definiscono quindi il modo in cui si combatte, di navigare il mondo di gioco, di risolvere i puzzle ambientali, e di accedere o no alle aree bonus relative agli elementi e alle singole abilità di ogni statuina. Ne abbiamo viste due, la prima ci ha visto volare tra cerchi giganti evitando trappole esplosive, mentre la seconda, ancor più particolare, siamo dovuti arrivare alla fine di una sorta di sezione platform verticale con visuale dall'alto.
Da un punto di vista contenutistico c'è molto da giocare, basta semplicemente pensare all'alto numero di combinazioni possibili, cosa questa che renderà ancor più voraci di nuove statuine i ragazzi, senza dimenticare che verrano rilasciati 16 personaggi "Core" normali e 8 "Light Core". Numeri alti come al solito, ben inseriti in quella che sembra una struttura ricca di potenzialità. Abbiamo avuto la possibilità di giochicchiare con un buon numero di statuine, normali e "swappabili" e in un secondo quella che è sempre stata una certa indifferenza data da una marcata differenza anagrafica rispetto al target di Skylanders si è trasformata in un sincero divertimento, quando abbiamo iniziato a piazzare sul portale di collegamento tutti i personaggi a disposizione, combinandoli per vedere istantaneamente come sarebbero diventati. È male sottovalutare insomma il potenziale ludico di Swap Force, sotto l'aspetto di un titolo per ragazzi sembra celarsi un action platform con tutti i crismi del caso, inoltre come i ragazzi di Vicarious Visions hanno tenuto a dire, che se giocato al massimo livello di difficoltà il titolo può metterci davvero alla prova.Nuovi eroi
Parlando di personaggi abbiamo visto in azione Wash Buckler, pirata, elemento acqua, dotato di tentacoli, di sciabola e di una pistola a bolle. Può colpire i nemici dalla distanza con i tentacoli, o affettarli indisturbato dopo averli inglobati e resi inermi in una delle sue bolle. Subito dopo, e piuttosto casualmente visto che il livello non conteneva particolari limitazioni per elemento, abbiamo iniziato a provare altre statuine. Come il ninja puzzola di terra Stink Bomb, il pugile non morto NightShift o il veloce robot Magna Charge. Come scritto poco sopra il divertimento sta nel provare tutte le combinazioni possibili. Unendo la parte alta di Wash Buckler con quella bassa di Magna Charge abbiamo creato Wash Charge, veloce come il robot e potente come il pirata. Mentre unendo la puzzola e il non morto si ottiene una perfetta fusione tra le abilità da pugile dotato di teletrasporto e quelle di ninja. Un'ulteriore elemento di novità è dato dalla possibilità, finalmente, di saltare, mancanza questa che è sempre sembrata strana in quello che è a tutti gli effetti un action platform, e che sembra allargare il design dei livelli, aumentandone anche la verticalità. Livelli che come al solito sono di tante tipologie e ambientazioni: abbiamo giocato un livello western, ci daremo da fare con elfi, troll e pirati, combatteremo enormi giganti molto altro. Tanta varietà insomma.
In definitive le nostre impressioni sono davvero positive. Skylanders: Swap Force continua ad essere destinato ad un pubblico giovane certo, ma grazie a quella che sembra essere una solida mole di contenuti e alle dinamiche "componibili", senza dimenticare le meccaniche assodate come il multiplayer locale e la memoria interna delle statuine che tiene traccia della crescita del personaggio, amplia decisamente l'offerta di gioco e si candida, come se ci fosse bisogno, alla palma di miglio titolo da giocare in coppia padre/figlio. Chi tra gli ultra trentenni non ha mai sognato di creare il robot definitivo unendo i pugni perforanti di un Goldrake con il grande boomerang di Mazinga? Ora si può fare, ovviamente l'ambientazione è diversa ma lo spirito è quello. Dopo oltre trent'anni ci si è finalmente arrivati. Skylanders Swap Force - Trailer di presentazione