Dora Carrington in my style

Creato il 16 novembre 2012 da Patriziafinuccigallo
 Uscir dalla brughiera di mattina dove non si vede ad un passo per ritrovar se stesso $ (Lucio Battisti)
Con questo clima  autunnale ho deciso di sostare in campagna un paio di giorni. Così, per annusare la fine di una stagione che amo. Per vedere bene i colori, le prime immagini scarne degli alberi senza foglia. Per pestare l’umidità della terra e respirare i nuvoloni che ancora non sanno di inverno.  Tutto appare così irreale, sospeso. Possibile. Come attraversare il tempo e le cose. E quasi trovarsi fra amici, all’inizio del ventesimo secolo, in un piccolo angolo del centro di Londra chiamato Bloomsbury. Lì Dora Carrington, pittrice raffinata, insieme alla sua cerchia di amici intellettuali, fra questi anche Virginia Woolf,  diedero vita ad un  affascinante movimento culturale decisamente bohémien e anticonformista: il leggendario gruppo Bloomsbury.  Acquisizione del sapere e piacere estetico erano le regole, lunghe conversazioni e menti illuminate. Ma anche amori imprevedibili, come la passione assurda e testarda della stessa Dora nei confronti Lytton Strachey, scrittore omosessuale con il quale condivideva la casa.  Se avete voglia di respirare quegli anni colti e spregiudicati guardatevi Carrington, il film diChristopher Hampton interpretato da Emma Thompson  e Jonathan PryceOppure ascoltate la storia su Radio Rai, QUI
Per quanto riguarda me ho giocato su alcune suggestioni personali legate a quel periodo e qualche leggero rimando agli abiti maschili, che la stessa Dora amava indossare. Ho scelto la mantellina di Please, il maglione minimale di Vivian Lorca e la borsa vintage di Roberto Capucci. 
 





 
 

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