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Doris Lessing, Gatti molto speciali

Creato il 28 novembre 2013 da Spaceoddity
Gatti molto speciali (1967, tit. or. Particulary Cats) di Doris Lessing è uno straordinario racconto sul rapporto che la scrittrice ha con i felini, una specie di autobiografia in tonalità minore, un racconto silenzioso e colmo di tenerezza tutta femminile; è la storia di un'intimità che non conosce requie, che si evolve, che diventa amore, che diventa storia di un'anima capace di profondo incanto, ma cauta, mai ossessiva, sempre profondamente umana.
Doris Lessing, Gatti molto specialiLa cosa che colpisce nell'incontro con questo lungo racconto autobiografico è la disincantata reticenza: mentre incontriamo queste creature di cui scopriamo l'istinto, il temperamento, il carattere, mentre assistiamo alle loro scoperte e alle gelosie, alla brama di possesso, al bisogno di protezione, sembra che tutto taccia attorno alla donna che narra (perché è una donna, e si sente). Doris Lessing parla di sé al plurale, come se fosse inserita in un contesto familiare sempre identico, come se la vita di queste piccole creature fosse ugualmente cara a tutti, una faccenda privata che l'autrice inglese-iraniana ha deciso infine di squadernare per i suoi lettori. La gatta grigia e la gatta nera non assurgono a modello felino, non c'è nessuna tensione all'universale, bensì proprio una squisita grazia del particolare, del piccolo, dell'intimo.
E, a ben pensarci, Gatti molto speciali non è neanche in tutto e per tutto un libro sui gatti, bensì un libro dove fortissimo è il senso della maternità. Nel confronto tra lo spasimo sessuale e l'istinto materno della gatta nera e l'assoluta indifferenza della gatta grigia, madre snaturata quando non feroce Medea. Non è un caso, forse, che dopo la scrittura de Il quinto figlio (1988), la Lessing torni a parlare di gatti e ci proponga il più breve Rufus (1989), su un altra creatura che deve lottare per essere desiderata, un gatto arancione che entra in una casa dove già ci sono altri gatti e lotta quietamente per la supremazia o almeno per mantenere il suo posto. Rufus, che l'edizione Feltrinelli curata da Maria Antonietta Saracino propone in calce alla più famosa opera, è un racconto, se si può, ancora più misterioso, ma incapace di cedere al comodo disincanto. Nel mondo c'è tanto che non si conosce e i gatti ne sono muti, devoti, selvatici detentori.

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