E chissà cosa dirà il vostro capo di fronte ad una vostra possibile richiesta di iniziare a lavorare dalle dieci del mattino per poter migliorare la qualità del vostro sonno. Di certo chi ha possibilità di autonomia lavorativa e soffre di disturbi del sonno, non avrà problemi a spostare la lancetta della giornata di lavoro di un’ora o più in avanti, ma per tutti gli altri, invece, la situazione rimane, crediamo, di difficile soluzione. Che possiate o meno, comunque, la conclusione degli scienziati è chiara: si può migliorare la qualità del sonno iniziando a lavorare un pò più tardi.
La ricerca scientifica condotta presso l’University of Pennsylvania Perelman School of Medicine e pubblicata sulla rivista di settore Sleep, ha coinvolto più di 120 mila persone andando ad approfondire i comportamenti di sonno e le abitudini lavorative di ciascun soggetto. Dai dati della ricerca è emerso che chi si sveglia prima è solito dormire di meno, ma, al di là delle più ovvie conclusioni che si possono derivare dallo studio, i ricercatori hanno evidenziato come chi lavora di mattina presto tende a dormire circa 6 ore a notte, chi comincia un pò più tardi (tra le 9 e le 10 del mattino) dorme circa 7/8 ore a notte. Ed è proprio questa la durata ideale del riposo suggerita dagli specialisti, una durata utile a garantire il giusto recupero delle energie al proprio organismo. Il consiglio, quindi, è quello di cercare di modificare abitudini notturne scorrette o, comunque, nel caso di attività lavorative che iniziano alle prime ore del mattino, tentare di andare a letto un pò più presto del solito.
- Ricerca di: University of Pennsylvania Perelman School of Medicine
- Pubblicata su: Sleep
- Conclusione: Si può migliorare la qualità del sonno cambiando le abitudini lavorative