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Dove c'è June c'è casa

Da Simonaruffini

Manca meno di un mese alla fatidica partenza.
Per mettere ordine tra valigie, pannolini per gatti e Valium, urge un riepilogo della situazione.
La data di partenza è fissata per il 4 Ottobre. Parto da Milano alle 9.05 e arrivo alle 15.10 a Ottawa (non fatemi fare il conteggio delle ore perché altrimenti mi agito).
Il posto per June è prenotato. Ho scelto di non metterla in stiva perché voci di corridoio mi hanno detto che c’è il rischio che diventi sorda, il che sarebbe un disastro di dimensioni colossali in quanto:
  • Miagolerebbe più forte.
  • Non sentirebbe la mia voce che le dice continuamente “NO, NO, NO, NO”.
  • Da brava gatta schizzata mi terrebbe il muso per tutto il tempo del soggiorno canadese (questo implicherebbe bisognini ovunque, attacchi alle 6 di mattina alle caviglie, e morsicate tattiche al naso mentre dormo.

Quindi, meglio tenerla in cabina, anche se la cosa non mi tranquillizza affatto.
Di notte mi giro nel letto e penso: “ E se, nonostante 16 gocce di Valium, June decidesse di tenere un concerto per tutta la durata del volo? Glia altri viaggiatori metterebbero da parte la loro umanità e ci lancerebbero fuori?  E se il pilota, per non sopportare più lo strazio acustico, decidesse di farci schiantare?
C’è poi il problema pannolino. Ho provato a metterglielo, ma diciamo che non è stata molto collaborativa. Il risultato è stato:
    Dove c'è June c'è casa
  • drastica perdita di pelo;
  • morsi da tigre;
  • graffiate stile pugile;
  • ringhiate stile indemoniata;
  • pannolino rotto.

Adesso provo a stordirla con un po’ di Valium (con 16 gocce era ancora super attiva) e poi cerco di infilarle quel benedetto salva pupù.
D’altronde non riesco a rinunciare alla pupetta pelosa.
Perché “dove c’è June c’è casa”.

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