Dove eravamo rimasti (USA 2015) Titolo originale: Ricki and the Flash Regia: Jonathan Demme Sceneggiatura: Diablo Cody Cast: Meryl Streep, Mamie Gummer, Kevin Kline, Rick Springfield, Sebastian Stan, Audra McDonald, Nick Westrate Genere: classic rock Se ti piace guarda anche: Young Adult, Rachel sta per sposarsi, È complicato
Dove eravamo rimasti? Eravamo rimasti che il venerdì sera si usciva per divertirsi e non per farsi saltare per aria ma, a quanto pare, i tempi sono cambiati.
Dove eravamo rimasti? Eravamo rimasti che Diablo Cody sembrava essere la nuova penna d'oro di Hollywood. La sua prima sceneggiatura è quella che qualunque esordiente avrebbe voluto realizzare. Con Juno, Diablo Cody ha fatto subito centro. Un centro fottutamente pieno. Ha vinto l'Oscar per la miglior sceneggiatura originale e la pellicola ha ottenuto un enorme successo di critica e di pubblico, arrivando a incassare oltre $140 milioni nei soli Stati Uniti, una cifra record per un piccolo lavoro indie del genere. Non solo un film. Juno si è rivelato un vero e proprio fenomeno della pop culture, in grado di lanciare una delle mode più assurde degli ultimi anni: quella delle teen mom. Il tema delle gravidanze minorili si è poi spostato soprattutto sul piccolo schermo, con serie fiction come La vita segreta di una teenager americana, decisamente fastidiosa ma che se non altro ha il merito di aver lanciato la giovane fenomena Shailene Woodley, e serie reality o pseudo reality come Teen Mom, 16 and Pregnant, 16 anni e incinta, 16 anni e zoccola e varianti varie.
Dove eravamo rimasti? Ah sì, a Diablo Cody che era sul tetto del mondo. Dopo un esordio trionfale del genere, c'è solo una cosa che il mondo vuole vederti fare: cadere. E così i lavori successivi dell'autrice sono stati massacrati al di là dei loro reali difetti. Sul versante attoriale era successo ad esempio anche a Leonardo DiCaprio con The Beach, distrutto più che altro per ridimensionarlo dopo il clamoroso successo del Titanic. Il secondo script di Diablo Cody, Jennifer's Body, è un teen horror trash con Megan Fox e Amanda Seyfried che, ok, non sarà Juno, però è un filmetto parecchio divertente e godibile. La stampa invece l'ha invece considerato uno dei peggiori lavori degli ultimi anni e forse di sempre, il pubblico l'ha snobbato e così la povera Diablo ne è uscita parecchio ridimensionata. Per il piccolo schermo ha firmato invece United States of Tara, serie letteralmente pazzesca che però ha ottenuto molta meno attenzione di quanta ne avrebbe meritata. Il suo film successivo quindi è stato Young Adult, una commedia acida e spietata come poche, e pure in questo caso ingiustamente se la sono filata in pochi. Tanto Hollywood l'aveva portata in alto con Juno, tanto in basso l'ha scaraventata poi, al punto che il suo esordio da regista, Paradise del 2013, è stato lanciato talmente in sordina che manco io che sono un suo fan ne conoscevo l'esistenza fino a pochi giorni fa. Ora però Diablo Cody ha avuto una nuova grande occasione con Dove eravamo rimasti, quella di lavorare con una star del calibro di Meryl Streep.
Dove eravamo rimasti? Eravamo rimasti che io Meryl Streep proprio non la sopporto. Riconosco che è un'ottima attrice, però è davvero troppo sopravvalutata e inoltre non c'è manco un suo film, e sì che ne ha girati parecchi, che mi abbia davvero entusiasmato al 100%. Detto questo, ci sono delle volte in cui se l'è cavata più che bene, come ne Il diavolo veste Prada, e delle volte in cui era del tutto azzeccata: in The Iron Lady, ad esempio. Un film che ho trovato odioso, ma in cui non immaginerei nessuno meglio di lei nella parte dell'odiosa Margaret Thatcher. In Dove eravamo rimasti invece ha il ruolo di Ricki, una rockettara leader dei Ricki and the Flash che per amore della musica ha trascurato persino la famiglia. E nella parte della rockettara Meryl Streep non c'azzecca proprio una mazza. È proprio un no grande come una casa. Per citare Noel Gallagher: "Il mio gatto è più rock di lei". Pure a cantare non ci siamo per niente e la Streep massacra qualunque canzone gli capiti a tiro, da “American Girl” di Tom Petty and the Heartbreakers a “My Love Will Not Let You Down” di Bruce Springsteen, passando persino per “Bad Romance” di Lady Gaga. Meryl, avrai anche preso 19 nomination agli Oscar, di cui molte regalate, però con il canto basta, ok?
"Sono così rock'n'roll che adesso vado a mangiarmi un pipistrello...
di cioccolato, però."
Dove eravamo rimasti? Eravamo rimasti a una Diablo Cody paladina del genere indie e qui invece la troviamo alle prese con un lavoro classic rock ed è una cosa che non si fa. È un po' come se i Sonic Youth o i Pixies o i Pavement a un certo punto dicessero basta con l'alternative e se ne uscissero con un disco di rock da stadio commerciale. Non si fa. Semplicemente non si fa. Oppure, se proprio vuoi farlo, devi almeno fare un gran bel disco di rock da stadio commerciale. Non è questo il caso. Diablo Cody non ha scritto un bel film commerciale. Ha scritto uno spento film commerciale che non è troppo malvagio, ma non è in grado di soddisfare il suo vecchio pubblico indie e, credo, nemmeno le tardone fan di Meryl Streep.
"Hey, ma tu sei quello di Jessie's Girl?"
"Sì Meryl, ma ho scritto anche tante altre canzoni di successo."
"Tipo?"
"Ehm... in questo momento stranamente non me ne viene in mente manco una..."
Dove eravamo rimasti? A una Meryl Streep parecchio fuori luogo nella parte della rocker e a una Diablo Cody pesce fuor d'acqua nello scrivere un “Meryl Streep movie”. Le tematiche e i personaggi classici dello stile Diablo ci sono anche: c'è una famiglia disfunzionale, c'è una madre menefreghista che sembra la versione più adult della protagonista di Young Adult, c'è una figlia dalle tendenze suicide un po' schizzata che fa molto United States of Tara e che tra l'altro è interpretata da Mamie Gummer, figlia pure nella realtà di Meryl Streep che qui appare parecchio più in parte della sua stessa madre. Sembra esserci tutto il repertorio di Diablo Cody, in pratica. Quello che manca è l'indie. Quello che manca è la vera schizofrenia. Quello che manca è quel qualcosa di fuori dai soliti schemi hollywoodiani che nei suoi lavori precedenti, anche quelli meno riusciti, era sempre presente e che in questa pellicoletta tradizionale non viene fuori manco per sbaglio.
La gattara dei Simpson La figlia di Meryl Streep
Dove eravamo rimasti? A una Diablo Cody che ha annullato se stessa, così come anche il regista. Chi è il regista di Dove eravamo rimasti? Jonathan Demme? Sul serio? Quello de Il silenzio degli innocenti, Philadelphia e The Manchurian Candidate? Ne siamo sicuri? Come successo con Big Eyes di Tim Burton, anche questo lavoro lo avrebbe potuto firmare un qualunque mestierante in circolazione a Hollywood, Gabriele Muccino compreso, e nessuno se ne sarebbe accorto. Dove eravamo rimasti è un film del tutto privo di un tocco registico preciso o di una anche solo minima impronta autoriale. Jonathan Demme dov'è rimasto? Mi sa che se n'è rimasto in camerino e sulla sedia da regista ha fatto sedere qualcun altro, tipo il primo che passava di lì. Un peccato ancora più grande, considerando come Demme pochi anni fa avesse firmato in maniera ottima una pellicola dai personaggi e dalla tematica familiare simile come Rachel sta per sposarsi.
Dove eravamo rimasti? A un Jonathan Demme che non c'entra niente con un Diablo Cody movie che non c'entra niente con un Meryl Streep movie che non c'entra niente con un Diablo Cody movie che non c'entra niente con un Jonathan Demme movie...
Dove eravamo rimasti? Ma che ne so! (voto 5,5/10)