Dove… eravamo… rimasti?

Da Aquilanonvedente

Va bene, va bene, lo so che è troppo facile ironizzare sulla Befana, sulle befane, su quelli che vorrebbero una Befana “come si deve” e invece si ritrovano una Befana “come viene viene”.

Che poi anche questa festa pare che sia di origini pagane, in quella sterminata appropriazione indebita che il cristianesimo ha fatto degli usi, costumi, tradizioni e baccanali vari delle altre religioni che ha trovato sulla sua strada.

La vecchina a cavallo della malandata scopa, dunque, dovrebbe rappresentare l’anno passato, da buttare, che con i suoi ultimi regali “dolci” chiude tutte le feste di fine e inizio anno.

Già, perché domani si riprende a pieno ritmo. Anche se si è lavorato a cavallo del 31 dicembre – come ho fatto io – si rimaneva in un clima di “sospensione festaiola” che da domani risulterà definitivamente archiviato.

Ricordo quando, da piccolo, la festa della Befana era legata non solo ai (pochi) dolci che portava, ma anche alla lotteria di capodanno, quella che faceva sognare gli italiani, dispensando qualche centinaio di milioni di lire (che allora erano soldi, eccome se erano soldi). Ricordo che mia madre tutti gli anni s’incazzava con mio padre, perché aveva comprato pochi biglietti. E mio padre rispondeva che tanto lei non avrebbe mai vinto, con tutti i biglietti venduti. E lei che ribatteva che lui era sempre pronto a spendere soldi nelle sigarette, che con quelle non solo non vinceva niente, ma facevano pure male. E via così per qualche ora, finché il sogno di diventare ricchi inevitabilmente svaniva, ma almeno era durato un po’. E poi comunque rimaneva l’illusione di avere il biglietto di uno dei tanti “premi di consolazione” e quindi l’indomani occorreva comprare il giornale e controllare attentamente i numeri estratti.

Bei tempi andati…

Tutto sommato queste feste non sono andate male per me, ho “retto” bene. Fa eccezione soltanto un fastidioso pseudo raffreddore condito con pseudo tosse che mi trascino da una decina di giorni e che non vuole andarsene.

Che cosa ricordare di questi giorni?

Siamo stati invasi dalle notizie di sciatori seppelliti da valanghe di neve; da valanghe di neve che hanno seppellito città; da valanghe di commenti idioti al malessere del buon Pierluigi Bersani; dai soliti omicidi “inspiegabili”.

Tutto normale, insomma.

Però però però…

Mi sembrava che ci fosse un’altra notizia importante, che però però però ora mi sfugge, ma a pensarci bene…

Ah, ecco:

Juventus – Roma 3-0

(e altro più non aggiungo…)

Dove… eravamo… rimasti?



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