“Dove eravamo” – Vent'anni dopo Capaci e via D'Amelio

Da Temperamente

Non si può solo andare avanti, senza riconsiderare il passato e capirne il peso e l’influenza che ha sulla vita presente e sulle prospettive future.

A vent’anni dalle stragi di Capaci e via D’Amelio (dove persero la vita rispettivamente Falcone e Borsellino), Massimiliano Perna – giornalista e scrittore – raccoglie le testimonianze di parenti (come Maria Falcone o Salvatore Borsellino), attuali magistrati, procuratori, poliziotti, attori, scrittori, sacerdoti che dopo quel 23 maggio o 19 luglio del 1992 hanno repentinamente e decisamente dato una svolta alla loro vita, facendo dei due magistrati così uniti – nella vita come nella morte – non degli eroi, ma degli esempi, dei modelli, dei punti di riferimento o di partenza. Tanti, troppi nomi per citarli tutti. Eppure ognuno ha riportato una sfumatura indispensabile per restituire colore a vicende che ne hanno avuto uno solo: il rosso sangue.

Così quelle date, i nomi degli agenti della scorta, le vie, quegli scenari visti in tv in più spezzoni durante i telegiornali o gli speciali, quelle reazioni tra rabbia e convinzione che qualcosa si deve fare per smuovere il mondo, ritornano con ritmo quasi ossessivo, in ogni racconto/testimonianza. Quasi a dire che questa pagina triste della storia italiana non si può cancellare, perché per ogni vita strappata si cuciono coscienze che, individualmente o collettivamente, lavorano non solo per ricordare, ma per portare avanti gli ideali di giustizia e legalità. Ognuno nel proprio campo d’azione: nelle forze dell’ordine, a scuola, negli incontri coi giovani, in parrocchia, in teatro.

Sfogliavo le pagine e sentivo ora bollire il sangue per rabbia, ora affiorare lacrime per commozione, ora l’impeto e lo slancio della mia giovane età, ora la speranza che le parole e i gesti di chi ha scritto, di chi ha fatto memoria, di chi li ha conosciuti possano fare il giro del mondo e fermarsi sui più impavidi. Perché c’è bisogno di coraggio e di unione oggi più che mai.

Ma, oltre a sdegnarmi, ho guardato a quest’evento anche con altri occhi, con sguardo costruttivo. Così che un giorno possa dire anch’io, come don Giacomo Panizza a cui ho rubato le parole di poc’anzi, ho reagito e proagito.

Susanna Maria de Candia

AA. VV., a cura di Massimiliano Perna Dove eravamo, Caracò, pp. 149, 13 euro.


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