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Recensione di Jack frusciante è uscito dal gruppo di Enrico Brizzi

Creato il 06 aprile 2015 da Leggere A Colori @leggereacolori

Recensione di Jack frusciante è uscito dal gruppo di Enrico BrizziVoto:
Informazioni sul libro
Titolo:Enrico Brizzi
Pubblicato da:Baldini&Castoldi
Collana:I tascabili
Genere:Narrativa Contemporanea
Formato e pagine:
Social:Goodreads
Disponibile su:
in offerta
scontato
usato
Trama:

La Bologna dei primi anni Novanta fa da sfondo alla storia d’amicizia e d’amore tra Alex e Adelaide, due adolescenti che provano a farsi strada nel mondo degli adulti. A complicare le cose, è il costante pensiero dell’imminente partenza di Adelaide per l’America: sarà possibile sopportare il peso della lontananza?


Si parlava di poeti come modelli di vita, come miti, come piedi di porco per scardinare la mediocrità della vita di tutti i giorni e andare a far volare l’aquilone nel prato che c’era dall’altra parte.

Sono i primi anni Novanta: gli anni della Guerra del Golfo, della morte di Falcone e Borsellino, del passaggio dalla Prima alla seconda Repubblica… Gli stessi anni in cui il diciassettenne Alex, protagonista di Jack frusciante è uscito dal gruppo, si trova a fare i conti con una vita cui fatica a trovare un senso, una vita tanto piena di traguardi inutili da apparire drammaticamente vuota. A tenerlo su ci sono la musica, dai Pistols ai Clash passando per i Red Hot Chili Peppers, gli amici e Adelaide, entrata nella sua vita durante una tediosa e asfissiante domenica pomeriggio. Ai due adolescenti non servono molte parole per accorgersi di come tra loro esista un’affinità sorprendente, capace di farli comunicare anche attraverso lunghi silenzi. Alex è improvvisamente felice e tutto nella sua vita inizia ad apparirgli sotto una luce diversa. Adelaide diventa sua amica, confidente e amante… diventa il suo tutto.

In quelle sere di primavera, seduti al tavolo di cucina coi libri sparsi un po’ in giro, la musica a basso volume e la candela accesa, Alex cominciava a capire cosa fosse la felicità.

Il tempo non è però dalla loro parte: Adelaide dovrà partire per l’America e stare lontano per un intero anno. Dodici lunghi mesi da trascorrere a distanza di migliaia di chilometri l’uno dall’altra, in cui, a tenergli compagnia, non resterà che il conforto dei ricordi.

Lo stile di Enrico Brizzi lascia spazio al gergo dei ragazzi vissuti a cavallo tra anni Ottanta e Novanta, un po’ come Tondelli aveva fatto con quello degli anni Settanta. Lunghi flussi di coscienza, quasi privi di punteggiatura, in cui i pensieri si accavallano e gli aneddoti s’intrecciano. Dalle pagine di Jack frusciante è uscito dal gruppo torna a emergere un universo frastagliato che ha Bologna come suo perno centrale. Una Bologna che il lettore riesce quasi a vedere mentre sfreccia tra le vie del centro, a tutta velocità, sulla bici di Alex.

Approfondimento

Comunque, i Red Hot Chili Peppers prima avevano alla chitarra tale Hillel Slovak, attualmente morto, a cui era dedicato Mother’s Milk, e proprio quella mattina il nostro roccioso aveva letto su Vox che anche Jack Frusciante era uscito dal gruppo, adesso.

Ho letto, per la prima volta, Jack frusciante è uscito dal gruppo durante il secondo anno di liceo e ricordo di quanto quelle pagine avessero parlato dell’adolescente che ero e di quella che non sarei mai stata. Non era importante che la generazione di cui Enrico Brizzi parlava non fosse la mia, perché l’autore era comunque riuscito a raccontare sentimenti, sensazioni e pensieri che in quel momento sentivo vivi e veri. L’ho riletto oggi e ho trovato un libro diverso: dentro ci sono ancora la rabbia, la disillusione e il cinismo da cui, otto anni fa, ero stata investita e assorbita, ma non solo. C’è il racconto di un sentimento che cresce, cui non è possibile assegnare un nome, fino a diventare qualcosa di così forte da soverchiare tutto il resto. Un amore che ignora e supera la mediocrità del quotidiano, trionfando sullo strisciante e imperante nichilismo. C’è, infine, una bellezza, intesa nel suo senso più ampio, capace di riportare la luce anche negli anfratti più bui della vita.

Mariangela Pala




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