L'anno è il 1935, lo sfondo è l'Etiopia. La missione consiste nel condurre quattro decrepite autoblindo per centinaia di chilometri di deserto ostile e selvaggio fino ai pozzi di Cialdi, nel cuore del territorio etiopico che sta per essere invaso da Mussolini. L'arduo compito è affidato a due avventurieri, un americano e un inglese che agiscono per denaro, a una giornalista che ha sposato la causa degli oppressi e a un giovane dignitario etiope mosso da nobili ideali. Una missione densa di ostacoli e colpi di scena che salderà i destini dei quattro protagonisti in un'unica avventura di coraggio, passioni e libertà.
Dove Finisce l'Arcobaleno è stato il primo libro che lessi dell'autore inglese (ma nato in Africa). Un libro appassionante, di avventura, di guerra, di amore. Amore per gli ideali e, incredibile a dirsi, per dei vetusti veicoli della prima guerra mondiale che, avranno il compito di fare la differenza al momento dell'invasione italiana. Un libro scritto con uno stile profondo, da cui si legge, oltre alla storia in se, anche il grande amore che l'autore prova per il continente africano. E' leggero e impegnativo, divertente e angosciante. Veramente bello. Dopo questo libro, ho cominciato a leggere molti romanzi dell'autore, fino a Uccelli da preda, dove, col cambio della traduttrice, ho perso quel quid che tanto mi legava alle storie di Wilbur Smith. Se dovessi consigliare romanzi di avventura, consiglierei i suoi primi romanzi, tra cui, ovviamente, questo.
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