Dove fiorisce il rosmarino

Da Maxdejavu

Anto

Siamo tornati.

Abbiamo scattato 800 foto in una settimana. Il fotografo di sotto casa dirà che è solo colpa dell’avvento del digitale, perchè se fossimo ancora in analogico altro che 800 foto!

I bambini sono euforici, e anche un po’ raffreddati perchè, per dire, ieri sera c’erano 13 gradi.

Maya ha scoperto i “chupa chupa” grazie a un bambino che le ha anche insegnato a fare rutti finti e linguacce.

Elias ha un ginocchio sbucciato e vari graffi su braccia, gambe e schiena, perchè i pavimenti in piastre di marmo accidentato talvolta sono un problema.

Noi ci siamo sfiancati, abbiamo dormito poco, camminato tanto, guidato, mangiato e… bevuto. Fiumi di vino rosso. Con il risultato che dopo non avevamo neanche la lucidità e la forza di seguire ‘sti due teppisti sfrenati.

Max ha fatto lo sherpa trasportando il piccolo, e talvolta, passandomelo, quell’altra, che era stanca di camminare per la montagna.

Era anche l’addetto alla cacca del Puzzolone, perchè, se permettete, questa era anche la mia vancaza.

Io, quando dovevo dormire, ho letto… così tanto che verso le 2 di notte mi imponevo di smettere perchè non avrei avuto la forza di alzarmi il giorno dopo.

Ma vi lascio con il riassunto di questa vacanza per noi. Poi ci saranno i dettagli e sicuramente le foto. Per ora, ci ha accompagnati lui. E un sogno nel cassetto.

“La vita in Sardegna è forse la migliore che un uomo possa augurarsi: ventiquattro mila chilometri di foreste, di campagne, di coste immerse in un mare miracoloso dovrebbero coincidere con quello che io consiglierei al buon Dio di regalarci come Paradiso.” (Faber)


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