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Dove fuggire e vivere bene con 1.000 euro al mese.

Creato il 01 novembre 2012 da Freeskipper
Dove fuggire e vivere bene con 1.000 euro al mese. Non bisogna mica essere dei “cervelloni in fuga” alla ricerca di un lavoro che in Italia non c’è, per fuggire da quello che un tempo era il Belpaese! Basta anche una modesta pensione di 1.000 euro al mese per fare le valigie in cerca di una vita migliore! A chi non è mai venuta in mente l’idea o il desiderio di lasciare una volta per tutte l’Italia per scappare in uno di quei paradisi terrestri dove non ci sono “ruba-galline” da mantenere a spese della collettività, dove non esiste il traffico, lo smog, il caos, la burocrazia, dove tutto costa meno e possedere una casetta non è una colpa da espiare con l’Imu? Ebbene questo paradiso terrestre dove vivere felici, esiste! E il bello è che non è roba da ricchi o da privilegiati, tutt’altro! Si può vivere bene in Kenya o Thailandia, Brasile o Capo Verde spendendo 1.000 euro o poco più al mese. In molti hanno seguito la strada della "fuga" dal Belpaese, che non è solo fiscale, ma soprattutto una scelta di vita. Le richieste nell'ultimo anno per ottenere la doppia cittadinanza e andarsene via dall’Italia sono aumentate del 40%, sintomo che in Italia la crisi picchia duro e che potendo è meglio andarsene. Basta soltanto una grossa dose di coraggio! Non si deve essere ricchi per prendere baracca e burattini e trasferirsi oltre Oceano, o semplicemente oltre Mediterraneo. C'è chi, con una pensione di 1.000 euro al mese, dice di campare benissimo in Tunisia: qui si paga il 25% di tasse sul 20% del reddito, un'inezia rispetto ai salassi di casa nostra! La benzina costa la metà, mangiare al ristorante è possibile con meno di 5 euro, fare la spesa non è come entrare in gioielleria e, soprattutto, poche tasse e costi del mattone in caduta libera a differenza della maggior parte delle città italiane dove per comprarsi un monolocale bisogna indebitarsi per tutta la vita!!! Ma dove è più conveniente “scappare”? La Thailandia, innanzitutto: per avere il visto da pensionati basta dimostrare di avere un'entrata fissa mensile e un deposito nel Paese asiatico di 800mila baht (20mila euro) per almeno 3 mesi. Si pagano le tasse solo in Italia, la vita costa poco e Bangkok e Phuket, le due principali città, sono piuttosto sicure. Situazione simile nella vicina Indonesia: a Bali occorre dimostrare di avere oltre 55 anni, dichiarare di non voler lavorare e avere un'assicurazione sanitaria. La Repubblica Dominicana: residenza definitiva in soli 45 giorni (con pensioni o rendite di 1.500 dollari mensili, 1.150 euro) con esenzione del 50% su imposte immobiliari e tasse automobilistiche. In Costa Rica occorre invece un reddito mensile di 1.000 dollari (poco più di 700 euro) da depositare su un conto corrente costaricano. Il Brasile offre molte possibilità, ma più rischi: la soglia minima di pensione è stata recentemente innalzata a 6mila reis al mese (2.300 euro) e soprattutto si tratta di uno dei Paesi più violenti al mondo, con tassi di omicidi in aumento. Per chi, poi, ha voglia di restare più vicino all'Italia, le alternative non mancano. Le Canarie, spagnole, sono isole sotto l'egida dell'Unione europea ma con agevolazioni fiscali, ma per ricevere la pensione italiana lì, occorre risiedervi per almeno 183 giorni. In Tunisia, a un paio d'ore di volo dall’Italia, ottenere il visto è facile: dopo quello provvisorio di 3 mesi, basta fare richiesta per quello definitivo dimostrando di avere un reddito certo e adatto alla sopravvivenza. Una convenzione evita la doppia imposizione, ma c'è il pericolo sicurezza: la Primavera araba sta un po' appassendo. In Kenya, da Malindi a Mombasa, per avere la residenza occorre avere una pensione e una casa di proprietà o in affitto, mentre a Capo Verde occorre dimostrare di avere una rendita cumulativa di 130mila scudi (1.000 euro) e avere sufficiente denaro per pagare le spese mediche.

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