“Scricci?, Scricci?, Scricci?”
“Dimmi…”
“Dove ho messo gli occhiali?”
Questo è il refrain, il mantra della mio matrimonio, almeno da quando il mio gentil consorte è diventato presbite; ossia molto presto perchè avendo sempre avuto, da lontano, una vista da falco la prebiopia è arrivata precocemente.
Se siamo fuori di casa inizia a toccarsi freneticamente le tasche di giacche, giacconi, pantaloni e camice, dopo di che, ostiando come uno scaricatore di porto, si reca alla macchina e generalemte la smonta.
Se siamo in casa dopo aver tastato se stesso dalla testa ai piedi inizia a toccare tutti i mobili di casa, scrivanie, librerie, scaffali dello studio, tavolini e divani; se gli occhiali non sono immediatamente reperibili inizia a spostare tutti i soprammobili, aprire i cassetti e le ante, poi si reca alla macchina e la smonta.
Gli occhiali sono regolarmente nella tasca del porta computer.
Quando li ha trovati, regolarmente, mi dice: “Scricci, non stai mai attenta a dove metto la roba”.
Sigh!!!
Ad ogni caccia all’occhialuto tesoro prende una decisione drastica e, con fare rassegnato ad accettare un’amara verità, mi dice: “Comprerò un altro paio di occhiali”.
E lo fa.
Il risultato è che abbiamo circa venticinque paia di occhiali rigorosamente di colore diverso: giallo, rosso, blu, bianco, nero, argento, verde, azzurro e perfino rosa, ma il risultato è sempre quello.
“Scricci?, Scricci?, Scricci?”
“Dimmi…”
“Dove ho messo gli occhiali?”.